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Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 nei dati Inail
Nell’ultima rilevazione dati INAIL al 30 aprile 2025 sono 59 i casi di tumore della tiroide di origine professionale in Italia negli ultimi cinque anni dal 2020 al 2024.
Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 per regione
La Puglia guida in negativo la classifica (14 casi, 23,7%), trainata dal polo ionico di Taranto; seguono Toscana (8) ed Emilia‑Romagna (5). Le prime tre regioni sommano il 45% del totale, confermando il peso di cantieristica navale, petrolchimico e sanità ad alto impiego di radiazioni ionizzanti.
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- Puglia (14 casi, 23,73%)
- Toscana (8 casi, 13,56%)
- Emilia Romagna (5 casi, 8,47%)
- Abruzzo (4 casi, 6,78%)
- Campania (4 casi, 6,78%)
- Lazio (4 casi, 6,78%)
- Liguria (3 casi, 5,08%)
- Lombardia (3 casi, 5,08%)
- Trentino‑Alto Adige (3 casi, 5,08%)
- Calabria (2 casi, 3,39%)
- Friuli‑Venezia Giulia (2 casi, 3,39%)
- Sicilia (2 casi, 3,39%)
- Veneto (2 casi, 3,39%)
- Basilicata (1 caso, 1,69%)
- Marche (1 caso, 1,69%)
- Umbria (1 caso, 1,69%)
Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 per provincia
Taranto da sola concentra 8 casi (13,6%), oltre il doppio di Firenze (5) e Roma (4). La distribuzione spezzettata, 22 province con un solo episodio, suggerisce sporadicità, mentre i picchi coincidono con grandi impianti industriali e ospedali di riferimento.
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- Taranto (8 casi, 13,56%)
- Firenze (5 casi, 8,47%)
- Roma (4 casi, 6,78%)
- Trento (3 casi, 5,08%)
- Bari (3 casi, 5,08%)
- Mantova (3 casi, 5,08%)
- Napoli (3 casi, 5,08%)
- La Spezia (2 casi, 3,39%)
- Modena (2 casi, 3,39%)
- Palermo (2 casi, 3,39%)
- Padova (2 casi, 3,39%)
- Teramo (2 casi, 3,39%)
- Livorno (2 casi, 3,39%)
- Udine (2 casi, 3,39%)
- Pescara (1 caso, 1,69%)
- Cosenza (1 caso, 1,69%)
- Prato (1 caso, 1,69%)
- Imperia (1 caso, 1,69%)
- Reggio Emilia (1 caso, 1,69%)
- Bologna (1 caso, 1,69%)
- Caserta (1 caso, 1,69%)
- Ancona (1 caso, 1,69%)
- Foggia (1 caso, 1,69%)
- Potenza (1 caso, 1,69%)
- Brindisi (1 caso, 1,69%)
- Parma (1 caso, 1,69%)
- Terni (1 caso, 1,69%)
- Barletta‑Andria‑Trani (1 caso, 1,69%)
- Chieti (1 caso, 1,69%)
- Reggio Calabria (1 caso, 1,69%)
Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 per regione: categorie di attività
L’industria assorbe 56 diagnosi su 59 (94,9%), segno che l’esposizione a sostanze radiogene o chimiche avviene tuttora soprattutto in ambito produttivo. Enti pubblici (3,4%) e agricoltura (1,7%) restano marginali, probabilmente legati a servizi sanitari e uso di pesticidi.
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- Industria: 56 casi (94,92%)
- Agricoltura: 1 caso (1,69%)
- Enti pubblici: 2 casi (3,39%)
Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 per regione: agenti causali
Nel 76,3% dei casi (45 segnalazioni) il nesso eziologico è ancora da chiarire: carenza di tracciabilità o esposizioni multifattoriali. I raggi X incidono sul 23,7%: si tratta per lo più di lavoratori sanitari o di operatori industriali che utilizzano radiografie e gammagrafie di controllo.
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- Ancora da determinare: 45 casi (76,27%)
- Raggi X: 14 casi (23,73%)
Tumore della tiroide di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024: demografia
A differenza di altri tumori professionali, prevalgono le donne (32,54%): la tiroide è fisiologicamente più suscettibile nel sesso femminile e molti ruoli sanitari a rischio sono coperti da personale femminile. Gli uomini restano il 46%, provenienti soprattutto da settori industriali.
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- Uomini: 27 (45,76%)
- Donne: 32 (54,24%)
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