I tumori del nasofaringe, dei seni paranasali e della bocca sono neoplasie relativamente rare che possono essere correlate ad una origine professionale.
I tumori che interessano la laringe possono riguardare il nasofaringe (o rinofaringe), l’orofaringe e l’ipofaringe (la parte della laringe dove si dividono la via alimentare e quella respiratoria). Solitamente le neoplasie che colpiscono la rinofaringe sono carcinomi indifferenziati, spesso associati al virus di Epstein-Barr, mentre nelle altre regioni è più frequente il carcinoma a cellule squamose.
La maggior parte dei tumori della bocca, della gola e del naso si sviluppa infatti nelle cellule squamose che rivestono l’interno di questi organi.
Una correlazione forte fra esposizione professionale a sostanze nocive e le prime vie aeree è stata osservata anche per le neoplasie delle cavità nasali e dei seni paranasali. In particolare gli adenocarcinomi e i carcinomi a cellule squamose sono fra i tipi istologici prevalenti in questo distretto.
Le cause dei tumori del nasofaringe, delle cavità nasali e dei seni paranasali: sostanze nocive e riconoscimento INAIL
I tumori del nasofaringe, delle cavità nasali e dei seni paranasali sono riconosciuti e tabellati dall’INAIL come patologie ad elevata probabilità di origine professionale, ovvero quali malattie professionali. Le tabelle INAIL prevedono 3 liste. Le malattie in Lista I sono patologie ad elevata probabilità di origine professionale, quelle in Lista II patologie a limitata probabilità di origine professionale.
Per quanto riguarda i tumori del nasofaringe, questi sono tabellati in:
- Lista I, Gruppo 6, I.6.40 C11 per origine da formaldeide;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.25 C11 quali malattie causate dall’inalazione di polveri del legno.
I tumori delle cavità nasali sono listati dall’INAIL in:
- Lista I, Gruppo 6, I.6.11 C30.0 per esposizione a composti del nichel;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.25 C30.0 per esposizione alle polveri di legno;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.31 C30.0 per inalazione collegata alla produzione dell’alcool isopropilico (processo dell’acido forte), sostanza comunemente usata come detergente, disinfettante cutaneo, solvente e additivo nella stampa offset e nelle lavorazioni delle industrie farmaceutiche e cosmetiche;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.50 C30.0 per esposizione alle polveri di cuoio;
- Lista II, Gruppo 6, II.6.9 C30.0 per esposizione a formaldeide;
- Lista II, Gruppo 6, II.6.34 C30.0 per esposizione a cromo (composti esavalenti).
I tumori dei seni paranasali sono tabellati dall’INAIL in:
- Lista I, Gruppo 1, I.1.8 C31 per esposizione a composti del nichel;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.25 C31.0 per esposizione alle polveri di legno;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.31 C31.0 per inalazione collegata alla produzione dell’alcool isopropilico;
- Lista I, Gruppo 6, I.6.50 C31.0 per esposizione alle polveri di cuoio;
- Lista II, Gruppo 6, II.6.9 C31.0 per esposizione a formaldeide;
- Lista II, Gruppo 6, II.6.34 C31.0 per esposizione a cromo (composti esavalenti).
Altre cause possono tuttavia essere all’origine di queste patologie. Il fumo, il consumo di bevande alcoliche, oppure le infezioni virali possono esserne responsabili. Il virus di Epstein-Barr per esempio può causare il carcinoma nasofaringeo mentre il papillomavirus umano (HPV) può causare il carcinoma della bocca e della gola.
Le malattie professionali, qualora riconosciute, danno diritto al lavoratore di ricevere una indennità per il danno biologico e patrimoniale subito. Per le stesse è anche possibile ottenere un risarcimento (indennizzo) da parte del datore di lavoro qualora sia dimostrabile l’esposizione lavorativa quale causa eziologica della malattia (cosa che avviene in maniere quasi automatica laddove ci sia riconoscimento di malattia professionale da parte dell’INAIL). Al contempo il datore di lavoro deve essere ritenuto responsabile dell’esposizione del lavoratore a fattori di rischio sul luogo di lavoro.
I sintomi dei tumori della bocca, del naso e della gola
I sintomi delle patologie cancerogene del nasofaringe, delle cavità e dei seni nasali e paranasali variano dipendentemente della localizzazione del tumore. I sintomi comuni possono includere:
- eritroplachia e leucoplachia: cioè macchie rosse o bianche nella bocca;
- masse a livello del collo;
- perdita di peso;
- raucedine e difficoltà di deglutizione;
- piaghe e/o escrescenze nella bocca.
I mezzi diagnostici comuni dei tumori del nasofaringe, delle cavità nasali e dei seni paranasali
Generalmente la diagnosi di questo tipo di tumori avviene attraverso:
- visita da parte di un medico otorinolaringoiatra o un dentista. In molti casi si può individuare il tumore con una semplice ispezione delle cavità;
- endoscopia eseguita attraverso l’utilizzo di uno strumento a fibre ottiche, flessibile, collegato ad una telecamera. La telecamera consente la visione delle immagini su un monitor. La laringoscopia a fibre rigide può anche essere impiegata;
- esami di diagnostica per immagini che consentono di verificare localizzazione, dimensione e stadiazione della malattia. Sono la TAC Tomografia computerizzata, la RMI Risonanza magnetica per Immagini, la PET Tomografia computerizzata ad emissione di positroni;
- biopsia: cioè il prelievo di tessuto ai fini di una valutazione istologica.
Trattamento dei tumori del distretto naso, bocca, gola
Il trattamento dei tumori del nasofaringe, delle cavità nasali e dei seni paranasali contempla i trattamenti tipici delle neoplasie:
- intervento chirurgico per la rimozione del tumore unito alla radioterapia;
- la chemioterapia;
- la radioterapia palliativa.
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