- Che cos’è il mesotelioma pleurico?
- È possibile un risarcimento?
- Ultime sentenze della Cassazione
- Le linee guida internazionali
- Novità sulla cura dalla ricerca
- Rendita INAIL e contributi assistenziali
- Mesotelioma non professionale e INAIL
- L’amianto è la causa?
- Quali sono i sintomi?
- Decorso e cura
- Malattia professionale
Che cos’è il mesotelioma pleurico
Il mesotelioma pleurico è una forma di cancro rara collegata all’esposizione all’amianto. Questo tipo di cancro rappresenta solo circa l’1% di tutti i casi di tumori ed è una malattia che coinvolge il tessuto chiamato mesotelio, che riveste molti organi interni del corpo umano.
Nel caso del mesotelioma pleurico, il cancro colpisce una parte chiamata pleura, che è il rivestimento che copre i polmoni e l’interno della cavità toracica. Questo tipo di mesotelioma è il più comune tra i tumori maligni che coinvolgono il mesotelio, rappresentando circa l’80% dei casi.

L’amianto, che in passato è stato utilizzato in vari settori industriali e nell’edilizia, è stato identificato come la principale causa di rischio per lo sviluppo del mesotelioma pleurico. L’esposizione all’amianto è avvenuta principalmente in Italia sul luogo di lavoro, dove le persone possono aver inalato o o essere venute a contatto con le piccole fibre che possono rimanere nel corpo per anni prima che compaiano i sintomi della malattia.
Il mesotelioma pleurico di solito viene diagnosticato in una fase avanzata a causa della mancanza di sintomi evidenti; inoltre ancora non esistono trattamenti medici risolutivi per questa neoplasia.
Pe questo la ricerca continua a svolgere un ruolo importante nel migliorare i trattamenti e cercare modi per prevenirlo attraverso una migliore gestione delle fonti di esposizione all’amianto.
È fondamentale aumentare la consapevolezza riguardo alla connessione tra l’amianto e questa forma di cancro per proteggere la salute dei lavoratori e delle comunità esposte a questa sostanza pericolosa.
Mesotelioma pleurico: esposizione a fibre di amianto e malattia professionale
È dimostrato che una lunga esposizione alle fibre di amianto aumenta in modo lineare il rischio di contrarre tale malattia.
Essa è causata da una alterazione mutagena delle cellule del mesotelio che iniziano a riprodursi in modo incontrollato.
Tali evidenze scientifiche hanno portato il mesotelioma pleurico ad essere riconosciuto dall’INAIL quale malattia professionale.

Come tale è annoverato fra le patologie tabellate dall’Istituto assicuratore nella Lista I, Gruppo 6 (Tumori Professionali), Codice identificativo I.4.03.
Il Risarcimento del danno per Mesotelioma Pleurico di origine professionale
Per il Mesotelioma Pleurico è possibile ottenere dal datore di lavoro un risarcimento in sede civile qualora sia dimostrato il nesso causale fra esposizione ad amianto sul luogo di lavoro ed insorgenza della neoplasia.
L’azione penale può naturalmente essere esercitata, tuttavia l’esito è più incerto considerato:
- il considerevole lasso di tempo intercorso fra i fatti e l’insorgenza della malattia;
- la difficoltà di ricostruire i fatti ed accertare le responsabilità.
Il mesotelioma pleurico è tuttavia una malattia tabellata dall’INAIL nel Gruppo VI della Lista I (tumori professionali di origine professionale certa). Per queste malattie tabellate il riconoscimento di malattia professionale è di solito automatico, qualora non esistano concause esterne.
Qualora esistano questi presupposti è possibile:
- un accordo con il datore di lavoro in sede stragiudiziale;
- una soluzione per via giudiziale davanti ad un Tribunale.
In caso di giudizio è però necessario provare che il datore di lavoro non abbia adempiuto alle corrette e dovute tutele di sicurezza del lavoratore per la prevenzione del rischio.
Da sottolineare che per poter ottenere il risarcimento o comunque tentare la via del giudizio è necessario che non siano trascorsi 10 anni dal manifestarsi della malattia.
Sentenze recenti della Cassazione e dei Tribunali su casi di risarcimento per mesotelioma pleurico
Macchinista delle ferrovie deceduto a causa di un mesotelioma pleurico: riconosciuto il diritto dei familiari alla rendita per morte causata da malattia professionale. Leggi di più
Motorista navale deceduto di mesotelioma: il Tribunale di Torre Annunziata condanna il Ministero al riconoscimento dello status di Vittima del Dovere. Alla moglie la speciale elargizione e l’assegno vitalizio. Leggi di più
Lavoratore dell’ex Arsenale Triestino S. Marco deceduto a causa di un mesotelioma: alla famiglia spetta il risarcimento. Il giudizio della Corte si attenne al principio del criterio della maggiore probabilità. Leggi di più.
Vittime amianto alla Montedison di Mantova: assolti gli imputati. I dubbi della comunità scientifica in merito alla teoria dell’effetto acceleratore fa respingere i ricorso contro la sentenza di assoluzione. Leggi di più.
Ordinanza della Cassazione: cassata la sentenza emessa nel 2015 dalla Corte d’Appello di Brescia che aveva negato la costituzione della rendita INAIL per mesotelioma pleurico a favore di una ex operaia alle macchine tessili. Leggi di più.
Cantoniere ANAS deceduto a causa di un mesotelioma pleurico: l’ordinanza della Cassazione respinge il ricorso dei familiari. Non sufficienti gli elementi probatori. Spetta al lavoratore provare l’esistenza del danno ed il nesso di causalità. Leggi di più.
Risarcimento fabbro/allestitore Fincantieri: la Cassazione rinvia in Appello la sentenza di assoluzione dal risarcimento del danno biologico e da perdita parentale per la morte di un ex dipendente dello stabilimento di Castellammare di Stabia . Leggi di più.
Risarcimento macchinista Ferrovie: la Cassazione si pronuncia sell’exordium praescriptionis quanto al risarcimento del danno per decesso da mesotelioma a favore dei familiari dell’ex dipendente. Leggi di più.
Decesso operaia addetta alle carrozze ferroviarie: la Cassazione respinge il ricorso dei responsabili di un’azienda di costruzione di veicoli ferro-tranviari quanto alla sentenza di condanna di risarcimento per esposizione e morte da amianto della lavoratrice. Leggi di più.
Le linee guida internazionali per il trattamento del mesotelioma pleurico maligno
Le ultime linee guida internazionali per il trattamento del mesotelioma pleurico hanno introdotto nuove raccomandazioni che vanno ad integrare il protocollo della terapia standard. Leggi di più.
In particolare:
- Ci sono evidenze scientifiche che l’intervento di decorticazione pleurica abbia maggiori benefici delle altre procedure chirurgiche.
- Si consiglia, ove possibile, l’associazione di un farmaco anti-angiogenico alla chemioterapia.
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Ottimi risultati in termini di sopravvivenza sono inoltre arrivati da un recente trial clinico di fase 3 (Chekmate-743) che ha testato una combinazione di farmaci immunoterapici per il trattamento di prima linea del mesotelioma pleurico maligno.
Novità dalla ricerca
Chirurgia combinata alla chemioterapia ipertermica nel trattamento del mesotelioma pleurico: pubblicati i dati dello studio condotto dai ricercatori dell’Università di Catania. Leggi di più.
Come si sviluppa il mesotelioma pleurico: lo studio fa luce sulle alcune complesse interazioni fra neoplasia, ambiente infiammatorio e cellule immunitarie, aprendo nuove prospettive di ricerca. Leggi di più.
Prima linea mesotelioma pleurico con ONCOS-102: pubblicati i dati della sperimentazione in combinazione con chemioterapia a trenta mesi. Migliorati i dati della sopravvivenza globale. Leggi di più.
Studio clinico di seconda linea per il trattamento del mesotelioma pleurico: migliorata la sopravvivenza globale con un farmaco anti-angiogenesi e la chemioterapia. Leggi di più.
Viroterapia oncolitica per il trattamento del mesotelioma pleurico maligno: la terapia sperimentale ONCOS-102 mostra ottimi risultati nel follow-up a 24 mesi rispetto alla terapia standard. Leggi di più.
Chemioterapia di seconda linea per il trattamento del mesotelioma pleurico maligno: uno studio di fase 2 conferma l’efficacia di un alcaloide della vinca utilizzato nei pazienti con progressione di malattia dopo la terapia standard. Leggi di più.
Chirurgia del mesotelioma pleurico maligno: uno studio retrospettivo conferma mortalità e morbilità inferiori per i pazienti trattati con pleurectomia, al contempo dati comparabili per quanto riguarda la sopravvivenza media. Leggi di più.
Trial CheckMate-743: combinazione di due immunoterapici in prima linea ha dato risultati di gran lunga migliori della sola chemioterapia. I maggiori benefici per i pazienti con mesotelioma pleurico di tipo sarcomatoide. Leggi di più.
Chemioterapia prima dell’intervento: nessun beneficio e minore sopravvivenza post-operatoria. I risultati di un recente studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. Leggi di più.
Meeting annuale della American Society of Clinical Oncology: promettenti risultati di due studi in corso con farmaci anti-angiogenici e immunoterapici per combattere il mesotelioma. Leggi di più.
L’esposizione all’amianto è il principale fattore di rischio del mesotelioma pleurico
Esistono pochissimi altri fattori, esclusa l’esposizione all’amianto o asbesto, che siano riconosciuti come possibile causa del mesotelioma pleurico.
Ci sono infatti alcune evidenze anche per
- infezioni polmonari causate da un virus della scimmia, denominato SV40, utilizzato nelle vaccinazioni antipolio tra il 1955 e il 1963;
- esposizione al diossido di torio, una sostanza radioattiva utilizzata tra gli anni ’20 e gli anni ’50;
- radiazioni a torace e addome.
La gran parte degli ammalati è stata infatti esposta ad amianto prima degli anni ’90 all’interno di siti produttivi industriali, navali, estrattivi, ferroviari, edilizi, automobilistici etc.
L’abolizione dell’estrazione, dell’uso e della commercializzazione dell’amianto in Italia si data solo al 1992, con la Legge 257.
Il periodo di latenza della malattia è stimato fra i 20 ed i 60 anni. Il picco in Italia è atteso per il 2020 al ritmo di circa 2000 nuove diagnosi ogni anno, secondo i dati riportati nel volume “I numeri del cancro in Italia”, pubblicato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall’Associazione Italiana Registro Tumori (AIRTUM).
Mesotelioma pleurico professionale e non professionale. Contributi assistenziali
I lavoratori che abbiano contratto un mesotelioma pleurico di origine professionale o i loro familiari hanno diritto alla rendita INAIL, cioè una prestazione economica dovuta per inabilità permanente al lavoratore (con una invalidità riconosciuta di almeno il 16%) o, in caso di morte ai superstiti.
La prestazione è esente dalla tassazione IRPEF.
- La rendita INAIL per inabilità permanente: a chi spetta e come si calcola.
- Strumento di calcolo della rendita INAIL per inabilità permanente.
- La rendita ai superstiti per decesso da malattia professionale: a chi spetta e calcolo.
I familiari dei lavoratori deceduti per mesotelioma o altra malattia professionale hanno diritto anche all’assegno funerario, un contributo erogato dall’INAIL quale indennizzo per le spese sostenute.
L’assegno funerario dal 1 gennaio 2019 è stato innalzato a 10.000 euro.
Le prestazioni per mesotelioma pleurico non professionale
Qualora il mesotelioma pleurico non sia riconosciuto di origine professionale si può tuttavia ottenere l’indennizzo per mesotelioma non professionale o familiare di origine ambientale.
La prestazione è un contributo INAIL del Fondo Vittime Amianto ed è stata innalzata per il 2020 da 5.600 euro a 10.000 euro.
Possono ottenere l’integrazione anche i familiari (superstiti) della persona deceduta a causa di mesotelioma pleurico che abbiano ricevuto le 5.600 euro a far data dal 1 gennaio 2015.
I sintomi e la diagnosi del mesotelioma pleurico
Le fibre di asbesto agiscono sulle cellule del mesotelio causando processi infiammatori che possono comportare dolori toracici, pleurite, fibrosi interstiziale.
Tuttavia sintomi più avanzati del decorso della malattia, che è di difficile diagnosi e che spessissimo viene riconosciuta quando già in fase avanzata, sono:
- versamento pleurico;
- fiato corto;
- raucedine;
- tosse e febbre;
- dolore al petto;
- coaguli di sangue;
- perdita di peso.
La diagnosi può arrivare anche diversi mesi dopo il primo fenomeno di versamento pleurico. Ciò è dovuto alla difficoltà di prelevare il tessuto dove si sia sviluppata la neoplasia data l’estensione e la poca ‘raggiungibilità’ della superficie pleurica.
Accertamenti diagnostici
I possibili e principali accertamenti diagnostici per il mesotelioma pleurico sono:
- la radiografia e la TAC del torace, che possono evidenziare un ispessimento pleurico;
- la TAC-PET, per identificare zone di elevata attività cellulare ed eventuali altri organi coinvolti;
- la toracentesi, ovvero il prelievo del liquido pleurico (dovuto al versamento) e l’analisi dello stesso alla ricerca di cellule neoplastiche. Ricerca nella maggior parte dei casi negativa come dimostrato dalla letteratura scientifica;
- la toracoscopia videoassistita o VATS: il chirurgo effettua una micro-incisione sul torace con la finalità di estrarre campioni di tessuto da analizzare. L’intervento è compiuto con il supporto di una piccola telecamera.
- laa Biopsia TAC guidata: in anestesia parziale, con l’obiettivo di estrarre un campione biologico, nei pazienti con controindicazioni anestesiologiche.
Il decorso e la cura del mesotelioma pleurico
Purtroppo non ci sono dati confortanti per quanto riguarda la cura del mesotelioma pleurico. Si tratta infatti di una forma tumorale molto aggressiva.
Mesotelioma pleurico: tipi istologici
Una prognosi per i pazienti affetti da mesotelioma pleurico può essere stimata sulla base del tipo istologico della neoplasia.
Il mesotelioma pleurico infatti può essere di tipo:
- epiteliale o epitelioide;
- sarcomatoso (o fibroso), con la variante desmoplastica;
- misto (o bifasico).
Il tipo istologico influenza il decorso clinico del mesotelioma. I pazienti affetti da mesotelioma maligno epiteliale hanno infatti solitamente una sopravvivenza significativamente più lunga rispetto ai pazienti con forme sarcomatoidi.
La durata della malattia nei soggetti con mesotelioma bifasico si colloca in una posizione intermedia alle precedenti.
La terapia standard
La terapia standard per il mesotelioma pleurico prevede il cosiddetto approccio trimodale, ovvero una combinazione, ove possibile, di chirurgia, chemioterapia e radioterapia che è risultata essere la migliore per questa patologia.
La chirurgia di solito viene considerata quale opzione terapeutica se una valutazione dell’anzianità e dello stato generale del paziente lo consenta.
Le principali procedure possono essere più o meno invasive:
- pleurodesi: rimozione del versamento pleurico con obliterazione dello spazio pleurico tramite talcaggio o sostanze chimiche, per evitare il ripetersi di versamenti pleurici;
- pleurectomia: decorticazione del tessuto malato della pleura e conseguente tentativo di rimozione del tumore;
- pleuropneumonectomia: asportazione della pleura e del polmone, del diaframma, del pericardio, dei linfonodi.
Il trattamento chemioterapico prevede invece la somministrazione di farmaci per via endovenosa con l’obiettivo di ‘uccidere’ le cellule tumorali.
Per il mesotelioma pleurico esiste anche un tipo di chemioterapia somministrata per via intrapleurica, ovvero nello spazio fra la parete toracica e i polmoni.
La radioterapia infine fa uso di radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule tumorali e ridurre le dimensioni del cancro.
Nel caso di tumore della pleura di solito è usata come coadiuvante delle altre terapie o a scopo palliativo per ridurre il dolore causato dalla patologia.
Adempimenti formali per la denuncia di malattia professionale all’INAIL da parte del medico e del datore di lavoro
Fra gli adempimenti formali riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, con l’art. 21 del decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015 è stato introdotto l’obbligo per i medici di trasmettere il certificato di malattia professionale in via telematica modificando l’art. 53 del d.p.r. 1124/65 come segue:
qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale è obbligato a rilasciare certificato ai fini degli obblighi di denuncia di cui al presente articolo e a trasmetterlo esclusivamente per via telematica all’istituto assicuratore. Ogni certificato di infortunio sul lavoro o di malattia professionale deve essere trasmesso esclusivamente per via telematica all’istituto assicuratore, direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente il rilascio, contestualmente alla sua compilazione…
Il Ministero della Salute inoltre, con circolare n. 7348 del 17 marzo 2016, ha stabilito che l’obbligo dell’invio da parte del medico si considera assolto se la compilazione e l’invio stessi siano stati effettuati entro le ore 24 del giorno successivo all’intervento di prima assistenza.
Il datore di lavoro è stato quindi esonerato dall’obbligo di trasmettere all’INAIL il certificato medico di malattia professionale.
Questi deve tuttavia trasmettere la denuncia dell’evento da parte del lavoratore all’INAIL entro due giorni in caso di infortunio, o entro cinque in caso di malattia professionale.
Il termine di trasmissione fa data a partire dal giorno in cui il datore di lavoro ne ha avuto notizia dal lavoratore. La denuncia deve inoltre riportare i riferimenti del certificato medico messi a disposizione dall’Istituto assicuratore.
Tali adempimenti danno il via all’istruttoria amministrativa per il riconoscimento dell’indennità INAIL di malattia professionale.
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