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Risarcimento per danni da benzene

Ultimo aggiornamento di Redazione il

Il benzene è stato a lungo utilizzato nel passato ed è utilizzato ancora oggi come solvente in vari ambiti industriali. Danni da benzene alla salute dei lavoratori si sono verificati e sono possibili:

  • fra gli addetti alla distribuzione di carburanti (autisti per il trasporto e benzinai);
  • fra i manutentori di impianti dove sono presenti carburanti (pompe di benzina, navi petroliere);
  • fra gli addetti alla produzione del coke (combustibile solido artificiale ottenuto dal carbon fossile e utilizzato soprattutto nell’industria metallurgica). Il benzene è uno dei sottoprodotti della combustione incompleta;
  • fra gli addetti alla riparazione di autoveicoli, a contatto con i carburanti;
  • nell’industria petrolchimica;
  • nell’industria della gomma;
  • nell’industria delle calzature;
  • nelle industrie tipografiche.

L’esposizione dei lavoratori a tale sostanza possono provocare, in quantità elevate e per lunghi periodi, patologie gravissime, riconosciute dall’INAIL Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro quali malattie professionali.

Danni da benzene: sono le leucemie i tumori professionali riconosciuti dall’INAIL

Il benzene rientra fra le sostanze cancerogene ritenute responsabili dell’insorgenza delle forme leucemiche (a tal proposito si consulti la pagina per la ricerca dei tumori professionali).

Il benzene è infatti classificato nelle tabelle INAIL contenenti le tre liste di malattie professionali. La Lista I contempla le malattie ad elevata probabilità di origine professionale; la Lista II le malattie a limitata probabilità di origine professionale; la Lista III le malattie la cui origine lavorativa è possibile. Per queste malattie è obbligatoria la denuncia da parte del medico all’Istituto assicuratore.

Le tabelle delle malattie professionali sono state pubblicate contestualmente al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 giugno 2014 contenente “L’approvazione dell’aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell’articolo 139 del Testo Unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n.1124”.

I tumori professionali, classificati tutti nel Gruppo 6, e aventi il benzene quale causa eziologica sono:

  • altre leucemie acute non linfatiche: codice identificativo: I.6.04. C94.2-C94.5;
  • eritremia ed eritroleucemia acuta: codice identificativo: I.6.04. C94;
  • leucemia acuta mielomonocitica: codice identificativo: I.6.04. C92.5;
  • leucemia acuta monocitica: codice identificativo: I.6.04. C93.0;
  • leucemia linfoide: codice identificativo: II.6.32. C91;
  • leucemia mieloide: codice identificativo: I.6.40. C92.0;
  • leucemia mieloide acuta: codice identificativo: I.6.04. C92.0;
  • leucemia mieloide subacuta: codice identificativo: I.6.04. C92.2;
  • leucemia monocitica subacuta: codice identificativo: I.6.04. C93.2;
  • leucemia promielocitica: codice identificativo: I.6.04. C92.4;
  • linfoma non Hodgkin: codice identificativo: II.6.32. C82-C85;
  • linfoma non Hodgkin linea cellulare B: codice identificativo: II.6.32. C82-C85;
  • mieloma multiplo: codice identificativo: II.6.32. C90.

Risarcimento per danni da benzene

Negli ultimi anni, nelle industrie dei paesi occidentali, sono state messe in atto politiche gestionali e adottati provvedimenti per una riduzione dei livelli di esposizione dei lavoratori a percentuali di benzene basse. In questo modo si è cercato di limitare gli effetti nocivi della sostanza, ovvero i danni da benzene, sostanza pressoché ubiqua nella vita di tutti i giorni.

I livelli di concentrazione dell’agente tossico benzene nei luoghi di lavoro infatti devono essere inferiori a valori di legge e di consenso.

Il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro” stabilisce, nell’allegato XLIII, il valore limite di esposizione professionale in 3,25 milligrammi per metro cubo d’aria.

Tuttavia, secondo quanto stabilito dal  tedesco Committee on Hazardous Substances (AGS), i livelli di riferimento per quanto concerne la dispersione del benzene nell’aria dovrebbero rientrare, sui luoghi di lavoro, nei parametri del cosiddetto

  • rischio tollerabile, ovvero 1,9 milligrammi per metro cubo d’aria;
  • o meglio del rischio accettabile, ovvero 0,2 milligrammi per metro cubo d’aria.

Qualora per inadempienza del datore di lavoro nella messa in sicurezza del lavoratore questi sia stato esposto ad alte concentrazioni di benzene e abbia conseguentemente contratto una delle malattie professionali tabellate dall’INAIL in Lista I è possibile ottenere un indennizzo/risarcimento. Questo può consistere in:

  • una rendita INAIL per inabilità permanente e/o una rendita ai superstiti in caso di morte del lavoratore, dopo il riconoscimento di malattia professionale;
  • un risarcimento dal datore di lavoro, in via giudiziale o stragiudiziale.

Le spese legali per l’assistenza da parte degli avvocati convenzionati con Risarcimento Malattie Professionale

Gli avvocati convenzionati con Risarcimento Malattie Professionali non richiedono alcun compenso per la prima consulenza sul caso. I nostri professionisti ti assisteranno nel valutare gratuitamente l’esistenza dei presupposti per un’azione legale. Qualora tale azione fosse possibile, sarà loro compito definire, insieme al cliente, la migliore strategia legale al fine dell’ottenimento di un risarcimento per danni da benzene dal datore di lavoro.

L’azione legale può essere condotta in via stragiudiziale e/o giudiziale ed è decisa in comune accordo con il cliente. Nessun anticipo è dovuto per la consulenza legale. Il compenso sarà, dunque, corrisposto solo ed esclusivamente in caso di risarcimento per danni da benzene ottenuto e nella misura pattuita con il cliente al momento della stipula del contratto. Il cliente sceglierà l’avvocato cui affidare il mandato tra quelli proposti contestualmente alla stipula del contratto..

L’azione giudiziale prevede un iter certamente più lungo, poiché implica sottoporre e dibattere la questione di fronte a un tribunale chiamando in giudizio il datore di lavoro. In questa sede vanno dunque dimostrate le responsabilità e omissioni del datore di lavoro stesso riguardo alla tutela della sicurezza del lavoratore nell’evitare i danni da benzene.

La procedura stragiudiziale può prevedere una fase di trattative tra le parti con il raggiungimento di un accordo transattivo, oppure può prevedere l’intervento di un mediatore o di un conciliatore. In genere si risolve in termini relativamente rapidi (6-12 mesi).

In entrambi i casi i compensi per i nostri avvocati saranno dovuti dal cliente solo a risarcimento ottenuto.

È difficile quantificare l’entità del risarcimento stesso poiché questa dipende da numerosi fattori. Il grado di menomazione e/o danno biologico, esistenziale e morale subito, il numero di congiunti, la durata della malattia, la morte eventuale, l’età dell’ammalato e così via sono tutte componenti fondamentali per la stima del danno. Si tratta tuttavia di cifre considerevoli che se non ripagano il danno subito almeno restituiscono giustizia e dignità alla persona ammalata, al lavoratore ed ai suoi familiari.

Crediti: foto di Sebastian Pichler su Unsplash. Modificata

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