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La formaldeide

La formaldeide o aldeide formica è un gas sintetico inodore appartenente al gruppo degli aldeidi. Fu sintetizzata per la prima volta nel 1867 da August Wilhelm von Hofmann, che fece reagire i vapori dell’alcol metilico con una lamina di platino calda.

Si tratta di una sostanza molto diffusa, esistente anche in forma liquida come formalina, che è ed è stata impiegata largamente nell’industria dei materiali da costruzione, in particolare:

  • nei pannelli di compensato e truciolato per le proprietà termo-resistenti;
  • nella produzione della bachelite;
  • come additivo nei prodotti alimentari;
  • nella produzione di schiume e rivestimenti isolanti;
  • nell’industria dei tessuti e manufatti come battericida;
  • nella produzione di disinfettanti come battericida;
  • nell’industria cosmetica come solvente.

L’aldeide formica è inoltre utilizzata dagli operatori sanitari nei laboratori, in combinazione con acqua sotto forma di formalina, per la conservazione di campioni biologici e reperti istologici.

È anche impiegata dagli addetti alle pompe funebri, per esempio nelle procedure di imbalsamazione.

Pericolosità della formaldeide per la salute

Essendo un gas la formaldeide è soggetta a vaporizzazione e di conseguenza ad inalazione. Il contatto con questa molecola, in quantità elevate, può costituire un rischio per la salute.

La formaldeide infatti agisce sulle prime vie respiratorie causando irritazione, tosse, eritemi cutanei ma è stata dimostrata causa anche dell’insorgenza di malattie professionali quali il tumore della rinofaringe.

Nel 2004 l’AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ha incluso la formaldeide tra i le sostanze del Gruppo I, cioè quelle certamente cancerogene, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato a 0,1 grammi al metrocubo il limite massimo di concentrazione accettabile di formaldeide in ambiente domestico.

Il Regolamento (CE) CLP n.1272/2008 classifica la formaldeide come sostanza:

  • cancerogena 1B;
  • mutagena – muta 2.

con sufficiente evidenza quale causa di leucemie, in particolare della leucemia mieloide acuta.

La classificazione CE (Reg.1272/2008/CE) attribuisce alla formaldeide diverse indicazioni di pericolo quale agente:

  • H301: tossico se ingerito;
  • H311: tossico a contatto con la pelle;
  • H314: provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari;
  • H317: può provocare una reazione allergica cutanea;
  • H331: tossico se inalato;
  • H341: sospettato di provocare alterazioni genetiche;
  • H350: può provocare il cancro.

La pericolosità della formaldeide era inoltre già conosciuta dagli anni ’60. Tant’è che la precedente classificazione CE della dir. 67/548/Cee, abrogata dal 1/6/15 con l’entrata in vigore del Reg.1272/2008, già inseriva la formaldeide in classe Carc. Cat.2 (può provocare il cancro, tossica per inalazione, contatto ed ingestione, ustionante).

Fino al momento in cui il prodotto è stato proibito, la formaldeide era uno degli ingredienti delle pastiglie Formitrol per il mal di gola, uno dei farmaci di maggior successo e vendita negli anni ’50.

Nel 2016 il Regolamento (UE) N. 605/2014 ha passato la formaldeide dalla classificazione di “sospettato di provocare il cancro” a “può provocare il cancro”.

Il risarcimento/indennizzo per danni da formaldeide

Un indennizzo dall’INAIL nel caso di riconoscimento di malattia professionale ed un risarcimento per danni da formaldeide dal datore di lavoro sono possibili.

Devono tuttavia esistere alcuni presupposti, ovvero:

  • il nesso causale fra esposizione alla sostanza nociva e insorgenza della patologia;
  • l’accertamento di un comportamento illecito del datore di lavoro per quanto riguarda le normative di tutela della salute dei lavoratori (per la richiesta di risarcimento);
  • non siano decorsi i termini di prescrizione, ovvero: 3 anni per la richiesta di indennità INAIL (secondo quanto stabilito dal D.P.R. n. 1124 del 1965, art. 112), 10 anni per la richiesta di risarcimento al datore di lavoro dal primo manifestarsi della malattia all’esterno.

Purtroppo in molte industrie italiane, in spregio alle conoscenze scientifiche e alla normativa, si è usata la formaldeide in modo sconsiderato e diffuso, senza nessun tipo di protezione.

Ciò è avvenuto anche nelle strutture sanitarie, dove la ‘formalina’ è stata utilizzata in numerosi casi dal personale (medici, tecnici di laboratorio ed infermieri) senza le necessarie protezioni di sicurezza, con pesantissime conseguenze per la salute umana.

Moltissimi, infatti, sono i tumori che insorgono oggi, a distanza di tanti anni, tra gli operatori.

Crediti Immagine: ILRI, International Livestock Research Institute. Immagine modificata nelle dimensioni. Distribuita e distribuibile secondo la licenza Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)