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Il rischio amianto nella scuola. Possibili esposti: docenti, personale tecnico amministrativo, studenti

L’amianto è stato largamente utilizzato ed è ancora presente nella scuola italiana, al pari che in altri edifici pubblici quali per esempio le biblioteche, gli ospedali e gli impianti sportivi.

Il minerale infatti si prestava benissimo all’utilizzo nell’edilizia per le sue caratteristiche e proprietà fisiche di resistenza al colore ed alle intemperie, ed è stato liberamente impiegato prima dell’entrata in vigore della Legge 257 del 1992, che ne ha poi bandito l’estrazione, la commercializzazione e l’uso.

Purtroppo le fibre di amianto, se inalate, possono causare malattie gravissime e a lunga latenza quali il mesotelioma pleurico, l’adenocarcinoma polmonare e l’asbestosi.

Per malattie a lunga latenza si intendono malattie che possono insorgere anche a distanza di decine di anni dall’esposizione all’amianto.

Già nel 1986 il Ministero della Sanità aveva pubblicato una circolare (10 luglio, n. 45) in cui metteva in guardia dal rischio amianto negli edifici scolastici ed ospedalieri.

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Risarcimento per esposizione e malattie da amianto nella scuola

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Se tu o un tuo familiare vi siate ammalati di una malattia asbesto-correlata per essere stati esposti all’amianto all’interno degli edifici scolastici potreste avere diritto ad un risarcimento.

Se infatti hai contratto una malattia quale il mesotelioma, il carcinoma o l’adenocarcinoma polmonare, l’asbestosi, le placche pleuriche e non ricordi di aver direttamente lavorato a contatto con l’amianto ma hai lavorato all’interno della scuola o ne hai frequentati a lungo i locali, potresti essere stato esposto.

Le possibili figure professionali esposte possono essere:

  • docenti e professori;
  • bidelli;
  • personale tecnico e amministrativo, manutentori;
  • studenti.

Il materiale è infatti stato assai utilizzato nell’edilizia pubblica scolastica prima del 1992. Anche dopo, in altrettante scuole, non sono ancora stati effettuati i dovuti interventi di bonifica.

I principali utilizzi dell’amianto nelle scuole

Sono molteplici, specialmente negli edifici scolastici costruiti negli anni ’60 e ’70, gli utilizzi dell’asbesto all’interno delle strutture scolastiche.

In particolare ne è stato diffusissimo l’impiego:

  • attraverso vernici isolanti a spruzzo su varie superfici;
  • in pannellature esterne e interne, come paratie isolanti, e in prodotti in cemento-amianto: coperture (eternit), canne fumarie, cassoni dell’acqua;
  • come materiale isolante di rivestimento di tubature e caldaie;
  • nei pavimenti in cosiddetto VinilAmianto.

I rivestimenti a spruzzo in amianto friabile

L’amianto è stato largamente utilizzato attraverso applicazione a spruzzo, in particolare nella qualità amosite, come isolante per le superfici più varie.

In questo caso la percentuale del materiale nella vernice è solitamente elevata (circa l’85%).

Per questo e per l’elevata deperibilità e possibilità di deterioramento della vernice, in questo stato il minerale costituisce un vero pericolo essendo soggetto ad aero-dispersione e quindi inalazione.

Prodotti in cemento-amianto

Solitamente in amianto crisotilo e anfiboli: si tratta di pannellature, tramezzi, rivestimenti di canne fumarie e canne fumarie stesse, coperture (eternit e non).

Se non deteriorati e opportunamente messi in sicurezza tali materiali non costituiscono un pericolo immediato per la salute a meno che non vengano rotti, graffiati, forati. In questo caso si può verificare dispersione di fibre nell’ambiente.

Tuttavia, visto il cattivo stato di manutenzione di molte nostre scuole primarie e secondarie e le numerose attività che vi hanno luogo, la presenza di tali manufatti costituisce un pericolo reale per gli studenti.

Amianto nei rivestimenti di tubature e caldaie

L’amianto è stato utilizzato come materiale isolante per tubature e caldaie sotto forma di panni, feltri, tele, imbottiture.

In questi manufatti il minerale è stato usato sia al 100% che in miscela al 6-10% con silicati di calcio.

Essendo in stato friabile e lanoso l’asbesto in questa forma è assai pericoloso se i rivestimenti e le coperture delle imbottiture siano state deteriorate.

Il VinilAmianto, utilizzato nelle pavimentazioni

Il VinilAmianto è stato un materiale usatissimo fino agli anni ’80 per il suo basso costo per la ‘piastrellatura’ dei pavimenti.

Conteneva una percentuale fra il 10% ed il 25% di fibra di asbesto (crisotilo) in resine di PVC.

Le fibre di amianto sono possibilmente presenti, in bassa percentuale, anche nelle colle utilizzate per posare il pavimento.

Il rilascio e l’aero-dispersione delle fibre, trattandosi di un materiale molto rigido, è abbastanza difficile. Tuttavia può avvenire qualora le piastrelle si spezzino, siano eccessivamente usurate, oppure vengano graffiate.

I recenti dati del Codacons relativi al 2018

Secondo dati recenti pubblicati dal Codacons, l’Associazione dei consumatori (settembre 2019), sarebbe circa 2400 gli edifici scolastici a rischio amianto, con conseguente possibile esposizione per alunni, personale docente e scolastico.

Sarebbero inoltre il 46.8% gli edifici scolastici privi del certificato di collaudo statico ed il 53.8% quelli privi del certificato di agibilità.

Ciò costituisce una ulteriore falla nella sicurezza, poiché rende gli edifici e le strutture soggette a piccoli crolli, quando non anche di entità più importante, con eventuale conseguente dispersione di fibre, fatto estremamente pericoloso quando si tratta di asbesto.

Tale situazione, come previsto dalla Legge 11 gennaio 1996, n. 23 “Norme per l’edilizia scolastica” richiederebbe da parte di Comuni e Province interventi per “l’adeguamento alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene”.

Ai sensi del comma 1 dell’art. 3 della Legge infatti sono tenuti alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici:

  • i comuni, per quanto concerne scuole materne, primarie e medie;
  • le province, per istituti e scuole di istruzione secondaria superiore.

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Crediti immagine: foto di Feliphe Schiarolli da Unsplash. Modificata (ritagliata). Concessa con la stessa licenza.

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