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L’acrilonitrile è un monomero impiegato nella produzione di fibre sintetiche, resine, gomme e plastiche presenti in componenti automobilistici, elettronica, arredamento e rivestimenti industriali.
Malattie professionali dell’industria chimica in Italia: le patologie dell’apparato respiratorio (19.7) e i tumori (15.9) vicine al 40% di tutti i casi denunciati ed accertati. Leggi di più.L’esposizione avviene per inalazione e contatto cutaneo e può causare sintomi acuti – cefalea, vomito, irritazione delle vie respiratorie – e patologie croniche come tumori di polmone, vescica e sistema nervoso centrale (vedi fonti).
Nuova classificazione IARC e conferma NTP
Nel 2024 l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha inserito l’acrilonitrile nel “Gruppo 1 – cancerogeno per l’uomo”, citando prove sufficienti di tumori polmonari e vescicali nei lavoratori esposti.
Già il National Toxicology Program statunitense lo aveva incluso nel 15° Report on Carcinogens (2021) tra le sostanze cancerogene confermate.
I numeri INAIL: 11.888 lavoratori potenzialmente esposti
Il registro SIREP (Sistema Informativo Registri di Esposizione Professionale, aggiornamento al 31 dicembre 2023) stima 11.888 addetti esposti ad acrilonitrile, l’82% dei quali uomini.
I settori più a rischio (Ateco 2007)
| Codice | Settore | Lavoratori stimati* |
|---|---|---|
| 20.16.0 | Materie plastiche in forme primarie | 4 304 |
| 20.60.0 | Fibre sintetiche e artificiali | 1 603 |
| 20.59.4 | Prodotti chimici vari | 1 550 |
| 20.14.0 | Prodotti chimici organici di base | 1 327 |
| 39.00.0 | Risanamento e gestione rifiuti | 1 204 |
| 71.20.1 | Collaudi e analisi tecnica | 1 136 |
| 20.59.6 | Ausiliari per tessili e cuoio | 764 |
*Il 72 % degli esposti opera nel Nord-Ovest, 14 % nel Nord-Est, 11 % al Centro e 3 % tra Sud e Isole.
Il confronto europeo
Studi CAREX (un sistema informativo internazionale sulle esposizioni professionali a cancerogeni noti e sospetti, realizzato con il supporto del programma “L’Europa contro il cancro” dell’Unione Europea) e revisioni dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro indicano tra 10.000 e 33.000 lavoratori esposti all’acrilonitrile nell’Unione europea, un range coerente con i dati italiani rapportati a popolazione e tessuto produttivo.
Limiti di esposizione: cosa cambia dal 5 aprile 2026
Il d.lgs. 135/2024 (recepimento della direttiva UE 2022/431) stabilisce nuovi valori limite d’esposizione professionale (VLEP) da applicare entro il 5 aprile 2026:
- 0,45 ppm (1 mg/m³) media ponderata su 8 h
- 1,8 ppm (4 mg/m³) per esposizioni di breve durata
Strategie di prevenzione raccomandate
- Controlli tecnici: cicli chiusi di processo, cappe aspiranti, monitoraggio continuo delle concentrazioni.
- DPI adeguati: utilizzo di guanti in nitrile e respiratori con filtri A-B-EK o aria compressa se si superano i valori limite di esposizione professionale.
- Biomonitoraggio: analisi di cianuro o 2-cianoetil-valina nel sangue, come previsto da INAIL e direttiva UE.
- Formazione mirata: rischi, procedure di emergenza, uso corretto dei DPI.
Conclusioni
Il factsheet INAIL 2025 mostra che quasi 12.000 lavoratori italiani sono tuttora esposti ad acrilonitrile, soprattutto nei comparti delle plastiche e delle fibre sintetiche.
Alla luce della nuova classificazione IARC e dei VLEP più severi, diventano essenziali il potenziamento dei controlli ingegneristici, la sorveglianza sanitaria e una formazione capillare per trasformare i dati epidemiologici in prevenzione concreta.
Crediti immagine di copertina: foto di kp yamu Jayanath da Pixabay. Modificata (ritagliata, degradata e ridimensionata). Concessa con licenza originaria Pixabay. Immagine di repertorio.












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