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Glifosato, tumori e normativa UE: la storia di un’esposizione che fa discutere

Ultimo aggiornamento di Redazione il

Un ex addetto al verde della costa bretone, che per oltre trent’anni ha maneggiato miscele a base di glifosato per diserbare giardini pubblici e privati, oggi lotta contro un linfoma intravascolare a cellule B, forma rarissima di cancro.

Dopo un lungo iter medico-legale, la patologia è stata riconosciuta come malattia professionale, aprendo la strada a un risarcimento, seppur simbolico, e riaccendendo l’attenzione sui rischi sanitari dell’erbicida più venduto al mondo.

Perché il glifosato resta autorizzato in Europa?

  • Nuova proroga decennale: a novembre 2023 la Commissione europea ha rinnovato l’approvazione della sostanza fino al 15 dicembre 2033, nonostante l’assenza di una maggioranza qualificata tra gli Stati membri.
  • Valutazione EFSA 2023: l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare non ha individuato “aree critiche di preoccupazione”, pur segnalando lacune nei dati e raccomandando misure di mitigazione.
  • Classificazione IARC 2015: l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito il glifosato nel Gruppo 2A (“probabilmente cancerogeno per l’uomo”).

Il paradosso scientifico

La differenza di approccio fra IARC e agenzie regolatorie europee nasce dal diverso peso attribuito agli studi epidemiologici real-life rispetto ai test tossicologici forniti dall’industria.

I primi suggeriscono un legame tra esposizione cronica e linfomi non-Hodgkin; i secondi sostengono che, seguendo le buone pratiche agricole, il rischio resti accettabile.

Impatto umano ed economico

Il lavoratore bretone, oggi invalido e in attesa di un trapianto di cellule staminali, riceve un sussidio statale e un indennizzo mensile di circa 180 euro dal produttore della formulazione che sarebbe causa della malattia.

Cosa succede ora

  • Associazioni ambientaliste hanno impugnato il rinnovo davanti alla Corte di giustizia UE.
  • Alcuni Stati, come la Germania, introducono restrizioni nazionali in aree sensibili, a conferma di un’Europa sempre più divisa.
  • Il prossimo riesame scientifico è fissato al 2029, ma la pressione dell’opinione pubblica, alimentata da casi come quello francese, potrebbe accelerare i tempi politici.

Fonti e rassegna stampa

La notizia è stata diffusa da numerose testate giornalistiche nazionali ed internazionali. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare l’articolo di V. G. su euronews.com del 18 giugno 2025.

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Crediti immagine: foto di Marianna Zuzanna da Pexels. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria.

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