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Silicosi di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024. Dati Inail

Ultimo aggiornamento di Redazione il

Silicosi di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024 nei dati Inail

Nell’ultima rilevazione dati INAIL al 30 aprile 2025 sono 316 i casi di silicosi di origine professionale in Italia negli ultimi cinque anni dal 2020 al 2024 (classificazione ICD-10: J62.8).

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Silicosi di origine professionale in Italia per regione dal 2020 al 2024. Dati Inail

Il baricentro dei casi è nettamente sardo-padano: Sardegna, 47 casi (14,87%) e Lombardia, 44 (13,92%). La Sardegna risente il peso probabile di cave, taglio pietra e cantieri; la Lombardia quello di fonderie, getti in sabbia silicea, edilizia e sabbiatura.

I 35 casi della Toscana (11,08%) e i 32 del Piemonte (10,13%) rimandano ai distretti del marmo, ceramica e meccanica, dove la silice cristallina (quarzo) è ampiamente impiegata in abrasivi, impasti e refrattari.

I 25 casi del Veneto (7,91%) possono riflettere la presenza di lavorazioni vetro/ceramica e con malte e calcestruzzi ricchi di quarzo.

Usa il pulsante in alto a destra per copiare il codice di embed e utilizza liberamente il grafico sul tuo sito web! Infografica a cura di Risarcimento Malattie Professionali. Fonte dei dati: INAIL OpenData, rilevazione 30 aprile 2025.
Grafico a barre del numero di denunce di silicosi di origine professionale in Italia 2020-2024 per regione. Dati INAIL 2025.
Ultimo aggiornamento: .
  • Sardegna (47 casi, 14.87%)
  • Lombardia (44 casi, 13.92%)
  • Toscana (35 casi, 11.08%)
  • Piemonte (32 casi, 10.13%)
  • Veneto (25 casi, 7.91%)
  • Calabria (24 casi, 7.59%)
  • Emilia Romagna (21 casi, 6.65%)
  • Sicilia (15 casi, 4.75%)
  • Lazio (14 casi, 4.43%)
  • Marche (13 casi, 4.11%)
  • Liguria (12 casi, 3.8%)
  • Abruzzo (10 casi, 3.16%)
  • Puglia (8 casi, 2.53%)
  • Campania (5 casi, 1.58%)
  • Trentino-Alto Adige (4 casi, 1.27%)
  • Friuli-Venezia Giulia (2 casi, 0.63%)
  • Umbria (2 casi, 0.63%)
  • Basilicata (1 caso, 0.32%)
  • Molise (1 caso, 0.32%)
  • Valle d’Aosta (1 caso, 0.32%)

Silicosi di origine professionale in Italia per provincia dal 2020 al 2024. Dati Inail

Fra le province spicca Sassari con 43 casi (13,61%), coerente con attività estrattive e lavorazioni lapidee ad alta polverosità.

Presenti cluster in Brescia e Crotone con 12 casi, Bergamo, Cuneo, Padova con 11, Viterbo con 10: aree con fonderie (anime e stampi a base di sabbie silicee), cementifici, sabbiatura e taglio/levigatura di graniti e conglomerati quarziferi.

Le presenze toscane e della pianura padana suggeriscono cantieri edili e manutenzioni industriali con possibile esposizione ad aerosol di silice cristallina.

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Grafico a barre del numero di denunce di silicosi di origine professionale in Italia 2020-2024 per provincia. Dati INAIL 2025.
Ultimo aggiornamento: .
  • Sassari (43 casi, 13.61%)
  • Brescia (12 casi, 3.8%)
  • Crotone (12 casi, 3.8%)
  • Bergamo (11 casi, 3.48%)
  • Cuneo (11 casi, 3.48%)
  • Padova (11 casi, 3.48%)
  • Viterbo (10 casi, 3.16%)
  • Messina (9 casi, 2.85%)
  • Torino (8 casi, 2.53%)
  • Cosenza (8 casi, 2.53%)
  • Novara (8 casi, 2.53%)
  • Grosseto (7 casi, 2.22%)
  • Genova (7 casi, 2.22%)
  • Firenze (6 casi, 1.9%)
  • Reggio Emilia (6 casi, 1.9%)
  • Lucca (6 casi, 1.9%)
  • Arezzo (6 casi, 1.9%)
  • Milano (5 casi, 1.58%)
  • Teramo (5 casi, 1.58%)
  • Ancona (5 casi, 1.58%)
  • Monza e della Brianza (5 casi, 1.58%)
  • Vicenza (5 casi, 1.58%)
  • Napoli (4 casi, 1.27%)
  • Como (4 casi, 1.27%)
  • Pesaro (4 casi, 1.27%)
  • Palermo (4 casi, 1.27%)
  • Piacenza (4 casi, 1.27%)
  • Trento (3 casi, 0.95%)
  • Pisa (3 casi, 0.95%)
  • Massa Carrara (3 casi, 0.95%)
  • Modena (3 casi, 0.95%)
  • Verona (3 casi, 0.95%)
  • Macerata (3 casi, 0.95%)
  • Forlì (3 casi, 0.95%)
  • Pescara (3 casi, 0.95%)
  • Savona (3 casi, 0.95%)
  • Treviso (3 casi, 0.95%)
  • Lecce (3 casi, 0.95%)
  • Brindisi (2 casi, 0.63%)
  • Vercelli (2 casi, 0.63%)
  • Trapani (2 casi, 0.63%)
  • Lecco (2 casi, 0.63%)
  • Bari (2 casi, 0.63%)
  • La Spezia (2 casi, 0.63%)
  • Rimini (2 casi, 0.63%)
  • Varese (2 casi, 0.63%)
  • Sondrio (2 casi, 0.63%)
  • Prato (2 casi, 0.63%)
  • Rieti (2 casi, 0.63%)
  • Parma (2 casi, 0.63%)
  • Venezia (2 casi, 0.63%)
  • Roma (2 casi, 0.63%)
  • Chieti (2 casi, 0.63%)
  • Reggio Calabria (2 casi, 0.63%)
  • Catanzaro (2 casi, 0.63%)
  • Nuoro (2 casi, 0.63%)
  • Fermo (1 caso, 0.32%)
  • Lodi (1 caso, 0.32%)
  • Asti (1 caso, 0.32%)
  • Barletta-Andria-Trani (1 caso, 0.32%)
  • Bologna (1 caso, 0.32%)
  • Alessandria (1 caso, 0.32%)
  • Isernia (1 caso, 0.32%)
  • Udine (1 caso, 0.32%)
  • Siena (1 caso, 0.32%)
  • Oristano (1 caso, 0.32%)
  • Cagliari (1 caso, 0.32%)
  • Biella (1 caso, 0.32%)
  • Perugia (1 caso, 0.32%)
  • Pistoia (1 caso, 0.32%)
  • Pordenone (1 caso, 0.32%)
  • Salerno (1 caso, 0.32%)
  • Matera (1 caso, 0.32%)
  • Aosta (1 caso, 0.32%)
  • Bolzano (1 caso, 0.32%)
  • Belluno (1 caso, 0.32%)
  • Terni (1 caso, 0.32%)

Silicosi di origine professionale in Italia per categoria di attività dal 2020 al 2024. Dati Inail

La matrice è quasi interamente industriale (309 su 316 casi, il 97,78%): estrazione e lapidei, fonderie, ceramica, edilizia e sabbiature generano esposizioni a silice cristallina (quarzo) durante frantumazione, perforazione, taglio a secco e vibrofinitura.

L’agricoltura (1,9%) può implicare il contatto con polveri di suolo ricche di quarzo; l’ente pubblico (0,32%) rimanda verosimilmente a officine/manutenzioni o piccoli laboratori.

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Grafico a ciambella del numero di denunce di silicosi di origine professionale in Italia 2020-2024 per categoria di attività. Dati INAIL 2025.
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  • Industria: 309 casi (97.78%)
  • Agricoltura: 6 casi (1.9%)
  • Enti pubblici: 1 caso (0.32%)

Silicosi di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024: agenti causali. Dati Inail

L’asse delle esposizioni a silice è dominante: silice cristallizzata con 157 casi (49,68%) e quarzo con 51 (16,14%) da solw valgono il 65,82%; con biossido di silicio, silicati, cemento/materiali da costruzione la quota cresce ancora.

Silice amorfa, fibre ceramiche e refrattari indicano processi ad alta temperatura (forni, colate).

Il 12,97% “ancora da determinare” suggerisce esposizioni miste o lacune anamnestiche, ma il ruolo della silice cristallina resta il filo conduttore.

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Grafico a ciambella del numero di denunce di silicosi di origine professionale in Italia 2020-2024 per agente causale. Dati INAIL 2025.
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  • Silice cristallina (quarzo, cristobalite): 208 casi (65,82%)
  • Silice non cristallina/non specificata: 42 casi (13,29%)
  • Indeterminato/multiplo: 41 casi (12,97%)
  • Materiali da costruzione e lapidei: 11 casi (3,48%)
  • Altri specificati: 10 casi (3,16%)
  • Fibre ceramiche e refrattari: 3 casi (0,95%)
  • Metalli (acciaio/ghisa): 1 caso (0,32%)

Silicosi di origine professionale in Italia dal 2020 al 2024: demografia. Dati Inail

Prevalgono gli uomini (306 casi; 96,84%): cave, fonderie, edilizia e sabbiatura sono reparti storicamente maschili e ad alta emissione di polveri di quarzo.

Le donne (10 casi; il 3,16%) compaiono soprattutto in finitura, laboratori o ruoli di supporto in ambienti dove la silice cristallina è presente in impasti, abrasivi o polveri residue.

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Grafico a ciambella del numero di denunce di silicosi di origine professionale in Italia 2020-2024 per demografia. Dati INAIL 2025.
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  • Uomini: 306 (96.84%)
  • Donne: 10 (3.16%)

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Crediti immagine: foto di Vlada Karpovich da Pexels. Modificata (ritagliata). Concessa con la stessa licenza.

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