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È arrivata nell’udienza di venerdì 30 aprile la sentenza che ha assolto i quattro ex dirigenti del Teatro alla Scala imputati per la morte per patologie da amianto di una decina di ex lavoratori del Piermarini fra tecnici, operatori e artisti.
“Perché il fatto non sussiste” è stata la decisione del giudice in merito all’accusa di omicidio colposo per non aver informato i lavoratori del rischio, non aver bonificato in tempi rapidi, non aver valutato e predisposto le necessarie tutele contro l’esposizione alla fibra killer sul luogo di lavoro.
Mesotelioma pleurico, malattia professionale causata dall’esposizione all’amianto: informazioni su quando è possibile e come si possa ottenere un risarcimento del danno alla salute. Leggi di più.Il pubblico ministero aveva chiesto condanne fra i due anni e mezzo ed i sette anni come previsto dal nostro ordinamento.
Si attendono, entro 90 giorni, le motivazioni della sentenza.
L’amianto al Teatro alla Scala
L’amianto era stato utilizzato al teatro alla Scala, prima della bonifica, per la coibentazione di vari spazi dell’edificio nel corso delle ristrutturazioni succedutesi a partire dal dopoguerra.
Tracce di amianto sarebbero state trovate anche nel sipario, nei condotti d’areazione e nella struttura della sopra-volta dove sono collocate le luci di sala.
Il processo aveva avuto avvio in seguito alla morte di un vigile del fuoco causata da un mesotelioma.
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Crediti immagine: foto di Paolobon140, via CC BY-SA 4.0 Wikimedia Commons. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa con licenza originaria.










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