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La FDA U. S. Food and Drug Administration ha approvato un sistema che sfrutta i campi elettrici (TTF Tumor Treatment Fields) per il trattamento di prima linea del mesotelioma pleurico maligno in stato avanzato, metastatico e non operabile.
Il mesotelioma pleurico maligno è una grave neoplasia che colpisce la pleura, il rivestimento polmonare, sovente collegata alla pregressa esposizione ad amianto.
Si tratta della prima tecnologia che affianca la chemioterapia di prima linea nel trattamento del mesotelioma dopo oltre quindici anni di studi e ricerche.
L’approvazione è arrivata dopo i risultati di uno studio clinico ‘a braccio singolo’ (cioè senza che i pazienti fossero divisi in gruppi trattati con farmaci diversi), denominato STELLAR.
La sperimentazione ha previsto l’associazione dell’utilizzo di un macchinario capace di emettere campi elettrici (TTF) alla chemioterapia di prima linea.
I risultati della sperimentazione hanno mostrato una sopravvivenza media di 18.2 mesi per i pazienti con mesotelioma pleurico non resecabile, in fase avanzata e/o metastatica.
Lo studio sui campi elettrici per il trattamento del mesotelioma pleurico
Il macchinario capace di colpire le cellule tumorali attraverso i campi elettrici mette a disposizione un trattamento non invasivo ad azione anti-mitosi sulle cellule neoplastiche del mesotelioma.
In pratica le onde elettromagnetiche sono ‘calibrate’ su frequenze in grado di interferire con la divisione cellulare e quindi sulla replicazione delle cellule cancerogene.
Nella sperimentazione denominata STELLAR sono stati arruolati 80 pazienti con mesotelioma pleurico non operabile in fase avanzata e/o metastatica, candidabili alla chemioterapia.
I risultati dello studio
Gli obiettivi dello studio erano quelli di misurare la sopravvivenza generale, la risposta alla malattia libera da progressione e la sicurezza del trattamento. Questi i risultati:
- sopravvivenza media di 21.2 mesi per i pazienti affetti da mesotelioma pleurico di tipo epitelioide, 12.1 per il tipo non epitelioide;
- risposta al trattamento nei pazienti con minimo una tomografia computerizzata di follow-up del 97%: malattia stabile 57%, risposta parziale 40%, progressione di malattia 3%;
- nessun effetto collaterale nell’associazione dei campi elettrici alla chemioterapia, se non in alcuni casi insorgenza di irritazione della pelle.
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Crediti immagine: foto di Joakim Honkasalo su Unsplash. Modificata (Ritagliata).











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