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Il progetto “Monitoraggio longitudinale per il più precoce e miglior management del mesotelioma pleurico – Lifebelt” è uno dei sette studi finanziati all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel campo della ricerca biomedica.

Il finanziamento complessivo di 6,2 milioni di euro è rivolto allo studio per la diagnosi e gestione del mesotelioma pleurico, una forma aggressiva di tumore causata dall’esposizione all’amianto.
Cos’è il Mesotelioma Pleurico?
Il mesotelioma pleurico è un tumore raro ed estremamente aggressivo che colpisce la pleura, la membrana che riveste i polmoni.
La causa principale di questa malattia è l’esposizione all’amianto, un materiale usato massicciamente in passato e vietato dal 1992 con la Legge 257 a causa della sua comprovata cancerogenicità.
Le fibre di amianto, se inalate, possono depositarsi negli alveoli polmonari, causando infiammazione cronica e portando potenzialmente allo sviluppo del mesotelioma, del tumore del polmone o altre malattie polmonari come l’asbestosi.
Obiettivi del progetto Lifebelt
Il progetto Lifebelt, guidato dalla professoressa L. C., ha tre obiettivi principali:
- Identificare i soggetti a rischio: determinare quali soggetti ex esposti all’amianto sono a rischio di sviluppare il mesotelioma pleurico.
- Diagnosi precoce: diagnosticare la malattia prima dell’insorgenza dei sintomi per offrire maggiori opzioni terapeutiche.
- Cure personalizzate: personalizzare le cure per i pazienti già affetti, basandosi sulle caratteristiche biologiche del tumore.
Il consorzio e le collaborazioni
Il progetto è sostenuto da un consorzio coordinato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara, insieme
- all’IRCCS-Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori,
- l’Università di Sassari
- l’IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari.
Il consorzio si avvale anche della collaborazione di esperti dell’IRCCS di Reggio-Emilia e dell’Università di Torino.
L’importanza di una diagnosi precoce
Una diagnosi precoce del mesotelioma pleurico potrebbe ridurre significativamente la mortalità.
Questo approccio aumenta la possibilità di interventi chirurgici e migliora l’efficacia dell’immunoterapia se utilizzata in stadi iniziali della malattia.
Attualmente, in Italia esistono programmi di sorveglianza sanitaria per le categorie professionali esposte all’amianto, ma non esistono test di screening specifici e sensibili per diagnosticare precocemente la malattia nei soggetti asintomatici.
Sviluppo di biomarcatori diagnostici
Lifebelt intende sviluppare biomarcatori diagnostici per intercettare precocemente il mesotelioma pleurico e identificare marcatori predittivi di risposta al trattamento.
Questo si basa sulle caratteristiche molecolari del tumore, utilizzando tecnologie innovative come la biopsia liquida per monitorare longitudinalmente i soggetti ex esposti all’amianto e valutare precocemente la risposta alle terapie.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da diverse testate giornalistiche online. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare l’articolo della redazione di FerraraToday del 5 luglio 2024 e quello della redazione dell’Azienda Ospedaliera e Universitaria di Ferrara entrambi del 5 luglio 2024.
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Crediti immagine di copertina: foto di Mikhail Nilov da Pexels. Modificata (ritagliata, degradata e ridimensionata). Concessa con licenza originaria Pexels. Immagine di repertorio.
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