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Assoluzione per l’ex patron della Baltur. Non fu l’esposizione nell’azienda centese a causare il mesotelioma pleurico del lavoratore

È stato assolto per non aver commesso il fatto l’ex patron della Baltur di Cento dal 1978 al 2011 a processo, ormai da cinque anni, per l’omicidio colposo di un lavoratore deceduto a causa di un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto.

Per la famiglia e la Procura sarebbero state le fibre d’amianto respirate durante la sua attività di tecnico montatore e manutentore di bruciatori e caldaie presso la Baltur, nell’arco temporale fra il 1978 ed il 1994, ad aver causato il mesotelioma pleurico, diagnosticato nel 2011, che avrebbe condotto alla morte il lavoratore.

L’amianto sarebbe stato presente nelle componenti, guarnizioni e coibentanti dei macchinari nonché nei guanti utilizzati per proteggersi dalle bruciature.

Per l’accusa dunque il datore di lavoro non avrebbe predisposto le adeguate misure di sicurezza né sarebbero stati presenti impianti di aspirazione in grado di minimizzare il rischio di esposizione.

La sentenza di assoluzione del Tribunale di primo grado

La decisione del giudice è stata tuttavia quella di assolvere l’imputato “per non aver commesso il fatto”.

Estrema rilevanza sembra aver avuto il risultato dell’esame autoptico che ha rilevato sì nei polmoni del dipendente la presenza di fibre di amianto, tuttavia di un tipo diverso da quello utilizzato in Baltur e che dunque potrebbe essere stato aero-disperso in altri ambienti professionali nei quali il lavoratore si era adoperato (varie società di impianti industriali ed alimentari).

Fonti e rassegna stampa

La notizia è stata di da diffusa da alcuni portali di news online. Per approfondimenti si veda in particolare l’articolo pubblicato dalla redazione di estense.com in data 22 settembre 2021.

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Crediti immagine: foto di Frank Magdelyns da Pixabay. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria.

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