Un medico di 84 anni è sotto processo a Torino per omicidio colposo: è accusato di essere responsabile, in concorso, per la morte per mesotelioma pleurico di sedici lavoratori vittime dell’amianto tra il 1970 e il 1979 presso le officine ferroviarie delle ex OGR di Torino.
Le accuse nei confronti del medico presso le OGR di Torino
Secondo l’accusa formulata dalla magistratura, il professionista sanitario non avrebbe rispettato i doveri di tutela della salute dei lavoratori, insieme a capi officina e dirigenti, non imputabili poiché ormai deceduti.
I dipendenti, tra cui artigiani e meccanici, sono stati esposti a fibre di amianto, una sostanza nota per i suoi effetti cancerogeni durante le attività che si svolgevano presso lo stabilimento OGR di Torino.
Questo ha portato, tra il 2014 e il 2020, a diagnosi fatali di mesotelioma pleurico, una delle patologie più diffuse fra le vittime dell’amianto.
Lesioni gravi: altri lavoratori vittime dell’amianto
Oltre all’accusa di omicidio colposo, il medico è imputato anche per lesioni gravi. Un falegname ha contratto asbestosi nel 2015, mentre un saldatore ha ricevuto una diagnosi di mesotelioma pleurico nell’ottobre del 2018.
L’accusa sostiene che il medico non abbia effettuato visite mediche regolari per valutare l’idoneità fisica dei lavoratori e non abbia collaborato con il datore di lavoro nell’adozione di misure preventive contro l’inalazione delle fibre di amianto.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da alcuni portali di notizie online. Per un approfondimento si consiglia di leggere l’articolo della redazione di ansa.it e di E. P. su quotidianopiemontese.it entrambi del 15 ottobre 2015.
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