Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso dei familiari di un sottufficiale della Marina Militare Italiana, riconosciuto vittima del dovere, contro il Ministero della Difesa.
Il sottufficiale, originario di Napoli, è deceduto nel 2020 a 78 anni dopo dopo aver contratto un mesotelioma causato dall’esposizione all’amianto.
Dovuto alla famiglia un risarcimento di 308mila euro.
Esposizione all’amianto in Marina
Il sottufficiale aveva svolto mansioni di elettricista di bordo dal 1960 al 1979, lavorando su diverse navi tra cui Alcione, Pioppo, Trifoglio, Olmo, Doria, Ontano, Tenace e Visintin.
Durante questo periodo, l’amianto poteva essere utilizzato per l’isolamento termico e acustico delle navi.
Questo materiale avrebbe potuto essere presente nelle coibentazioni, negli alloggiamenti, nei corridoi, nei servizi igienici, nei locali motori e nei rivestimenti delle condotte di scarico, esponendo il personale a gravi rischi per la salute.
La diagnosi di mesotelioma
Nel 2015, al sottufficiale è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico maligno di tipo epitelioide, una forma particolarmente aggressiva di cancro legata all’esposizione all’amianto.
Il mesotelioma è una malattia rara e incurabile che colpisce il mesotelio, il rivestimento protettivo di molti organi interni. I sintomi includono difficoltà respiratorie, dolori toracici intensi e una significativa riduzione della qualità della vita.
Nonostante le cure e i trattamenti, la malattia ha portato al decesso del sottufficiale nel 2020. Nonostante la pericolosità dell’amianto fosse nota, i militari non avevano adeguati strumenti di protezione.
La battaglia legale per il risarcimento
Dopo la diagnosi di mesotelioma nel 2015, il sottufficiale ha avviato una causa contro il Ministero della Difesa per ottenere un risarcimento.
Il TAR del Lazio ha esaminato il caso nel 2019, riconoscendo il 100% di invalidità temporanea e i danni morali.
Dopo la sua morte, la causa è stata proseguita dai suoi eredi.
Importanza della sentenza e futuro delle cause legali
L’avvocato della famiglia ha sottolineato l’importanza della sentenza, che riconosce il diritto al risarcimento e lo status di vittima del dovere, oltre alle prestazioni previdenziali già erogate al militare in vita e ora ai familiari.
Ha anche espresso fiducia nell’ottenere ulteriori risarcimenti per i danni da lutto e perdita del rapporto parentale nel procedimento civile in corso a Roma.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da alcuni portali di notizie online. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare l’articolo della redazione di Napoli Today del 25 luglio 2024 oppure l’articolo di Roma Redazione su affarititaliani.it del 26 luglio 2024.
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Crediti immagine di copertina: foto di Pavel Danilyuk da Pexels. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria Pexels. Immagine di repertorio non attinente ai fatti riportati nell’articolo.
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