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Il Tribunale Civile di Torino ha emesso una sentenza che impone al Ministero di risarcire con circa 280mila euro la figlia di un militare deceduto a 60 anni per mesotelioma pleurico, una patologia letale legata all’esposizione prolungata alle fibre di amianto.
Un lavoro ad alto rischio: la routine in ambienti contaminati
Il militare, incaricato come tecnico meccanico e motorista navale, prestava servizio sia sulle unità navali sia in diverse basi arsenalizie, dove si occupava della manutenzione di caldaie e turbine a vapore.

Secondo le risultanze del procedimento, durante la sua attività lavorativa, fu ripetutamente esposto a fibre e polveri di amianto senza adeguate misure di protezione.
La diagnosi di mesotelioma, formulata nell’agosto 2009, ha segnato l’inizio di una rapida progressione della malattia che lo ha portato al decesso nell’ottobre 2010.
Omissioni e mancanze nella gestione della sicurezza
Il processo ha evidenziato come il personale militare non sarebbe stato adeguatamente informato dei rischi legati alla presenza di amianto, negando strumenti di prevenzione e protezione essenziali.
Già nel 2019, a seguito di una decisione della Corte d’Appello di Torino, era stato riconosciuto al militare lo status di “vittima del dovere”.
Il contesto e la presenza di amianto
La sentenza si inserisce in un contesto più ampio di casi giudiziari legati a esposizioni nocive sul lavoro negli ambienti militari. Le strutture, dislocate in molte regioni d’Italia, hanno spesso ospitato ambienti contaminati da amianto.
In particolare, negli arsenali navali e sulle navi si è fatto largo uso di questo materiale fino all’entrata in vigore della legge nel 1992, che ne ha imposto il divieto.
Molte navi e basi, costruite prima di tale normativa, hanno presentato a lungo tracce di amianto, costringendo l’istituzione a un vasto piano di bonifica, attuatosi in un ampio arco temporale.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da numerosi portali di notizie online. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare l’articolo di Tgr Piemonte su rainews.it e quello della redazione di prima Alessandria, entrambi del 4 febbraio 2025.
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