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Ferrovie condannate al risarcimento di un macchinista deceduto per mesotelioma

Ultimo aggiornamento di Redazione il

Il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Savona ha condannato Rete Ferroviaria Italiana, quale erede delle ex Ferrovie dello Stato, al risarcimento di un macchinista deceduto per mesotelioma pleurico (tumore del polmone) a causa dell’esposizione all’amianto.

Ex Ferrovie dello Stato: il caso del macchinista deceduto per mesotelioma pleurico

Il macchinista aveva lavorato per oltre 30 anni a contatto con l’amianto (asbesto), presente nelle motrici dei treni, dal 1957 al 1983. Prima della Legge n. 257 del 1992, le cabine di guida infatti venivano coibentate in amianto, materiale termo-resistente e isolante. Tubazioni e impianti elettrici erano rivestiti del materiale cancerogeno. Anche gli indumenti da lavoro erano in parte costituiti di amianto: guanti, tute protettive, panni in fibra facilmente deteriorabile.

L’ex macchinista, ammalatosi nel 2014, dopo più di 30 anni dall’esposizione (il mesotelioma ha un periodo di latenza molto lungo), è purtroppo deceduto per le conseguenze della terribile malattia in pochissimi mesi. Aveva lavorato come conducente prima sulle vecchie locomotive a vapore, poi su quelle diesel e quelle elettriche.

Il dibattimento in aula per dimostrare il nesso causale fra il tumore e l’esposizione professionale del macchinista all’amianto

L’accusa ha sostenuto, ottenendone ragione dal Tribunale, che l’esposizione professionale all’amianto è avvenuta senza che il lavoratore fosse messo a conoscenza della pericolosità del materiale, cosa nota fin dall’inizio del secolo scorso. Ha inoltre dimostrato come l’esposizione alle fibre di amianto sia stata la causa diretta del mesotelioma che ha colpito il macchinista.

I legali Rete Ferroviaria Italiana d’altra parte, durante il dibattimento, avevano contestato il nesso di causalità sottolineando come il materiale

  • non fosse volatile, poiché incapsulato;
  • fosse correttamente segnalato;
  • che il macchinista non svolgeva mansioni di manutenzione;
  • che per di più S.G. aveva una storia pregressa di tabagismo che avrebbe potuto essere causa del mesotelioma.

Tuttavia, le perizie dei consulenti tecnici dell’accusa sono riuscite a smontare la difesa, dimostrando come l’esposizione alla fibra killer dispersa nell’aria abbia costituito la causa eziologica dell’insorgere della malattia.

Adesso Rete Ferroviaria Italiana dovrà corrispondere alla moglie ed alla figlia un risarcimento di oltre 400mila euro, come stabilito dal Tribunale.

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Foto di Sergii Bozhko su Unsplash. Modificata

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