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La IV Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha rinviato alla Corte di Appello di Lecce (sezione distaccata di Taranto) la sentenza di condanna per le morti da amianto per alcuni dei vertici della ex Italsider, poi ILVA e adesso Gruppo Arcelor Mittal, di Taranto.
Il rinvio arriva nell’udienza del 13 giugno e dunque non conferma la condanna della Corte di Appello del 2017.
La Corte di merito infatti aveva condannato gli imputati in merito all’omissione di tutele di sicurezza e per l’omicidio colposo di lavoratori deceduti non per mesotelioma pleurico, la gravissima patologia legata all’esposizione alle fibre di amianto, ma anche per carcinoma polmonare e tumore della vescica.
Il processo per le morti di malattie da amianto agli ex dirigenti dell’Italsider poi ILVA di Taranto
Il processo è iniziato nel 2012 e vedeva inizialmente imputati molti ex dirigenti dell’industria del siderurgico.
Nel 2014 era arrivata la sentenza di primo grado con la condanna per omicidio colposo di 27 imputati in merito alla morte di circa 30 lavoratori per malattie asbesto correlate.
La Corte d’Appello di Taranto aveva confermato la condanna nel 2017, pur con una considerevole riduzione delle pene, ribadendo il nesso di causalità fra le malattie e le morti dei lavoratori e l’esposizione alle fibre di amianto nello stabilimento.
Dei 5 imputati arrivati in giudizio in Cassazione due si sottoporranno dunque nuovamente al giudizio della Corte d’Appello a Lecce.
In una caso la Cassazione ha dichiarato invece il non luogo a procedere per l’intervenuto decesso dell’imputato. Mentre, negli altri due casi, si terrà nuova udienza, poiché gli imputati sono risultati assenti per mancata notifica.
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