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Operaio di compagnia aerea deceduto di mesotelioma. Confermato in Appello il risarcimento

La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la condanna già espressa in primo grado nei confronti della compagnia di aerotrasporti (ATI) di cui era stato dipendente un uomo poi deceduto a causa di un mesotelioma pleurico.

Il lavoratore era infatti stato impiegato dall’azienda fin dall’età di 18 anni presso lo stabilimento di Capodichino (Napoli) e per oltre 40 anni svolgendo le mansioni di assistente tecnico di bordo, operaio e magazziniere. Nel 2006 era poi deceduto, in seguito alla malattia.

Come già dimostrato dalla sentenza di primo grado, del 2010, l’uomo sarebbe stato esposto a polveri di amianto presenti nello stabilimento: negli hangar, nei macchinari, ma anche negli indumenti anti-infortunistici messi a disposizione dal datore di lavoro (come i guanti) senza neppure essere informato dei rischi.

Dopo un primo risarcimento di 180mila euro riconosciuto in primo grado, una ulteriore somma di circa 90mila euro (comprensiva della rivalutazione) è stata attribuita come ulteriore indennizzo alla famiglia dopo il ricorso dell’azienda.

Fonti e Rassegna Stampa

La notizia è stata diffusa da numerose testate giornalistiche online. Per un approfondimento si consiglia di leggere a titolo di esempio l’articolo della redazione di fanpage.it e di quella di larampa.news entrambi del 17 aprile 2024.

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Crediti immagine di copertina: foto di Karolina Grabowska da Pexels. Modificata (ritagliata, degradata e ridimensionata). Concessa con licenza originaria Pexels. Immagine di repertorio.

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