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Officine Grandi Riparazioni di Bologna. Emanato il Decreto di Perimetrazione dell’Area

La Legge di Stabilità 2018, al comma 245, ha qualificato l’Officina Grande Riparazione ETR di Bologna quale “sito d’interesse nazionale” per quanto riguarda il rischio sanitario e ambientale connesso alla presenza di amianto.

La Legge aveva inoltre previsto lo stanziamento di un milione di euro per il 2018 per la messa in sicurezza dell’area.

Il primo atto della bonifica era individuato, allo stesso comma, in un decreto di perimetrazione dell’area stessa, da adottare entro 90 giorni dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Il Decreto dei Perimetrazione del sito d’interesse nazionale Officine Grande Riparazione ETR di Bologna

Il Decreto di Perimetrazione degli stabilimenti definitivamente dismessi nel luglio 2018 delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna è stato emanato in data 29 gennaio 2019 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Anno 160, Numero 39 del 15 febbraio.

La perimetrazione dell’area dovrà avvenire come riportato dalla Tavola cartografica allegata al Decreto.

La definizione dell’area da perimetrare ha visto il contributo, per quanto riguarda la documentazione necessaria alla geo-referenziazione del sito, del Comune di Bologna e di ARPA Emilia Romagna.

Le morti da amianto dei lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di Bologna

Uno studio approfondito sulla mortalità per malattie asbesto correlate dei lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna è stato realizzato dalla AUSL di Bologna nel 2017.

Lo studio, dal titolo Studio epidemiologico di mortalità nella coorte di lavoratori dipendenti FS assegnati all’OGR di Bologna, ha analizzato una coorte di oltre 3000 lavoratori che hanno lavorato presso le OGR di Bologna dal 1957 al 2015. Il loro stato di salute è stato monitorato fra il 1960 ed il 2014.

Le attività e l’esposizione ad amianto nelle Officine

All’interno delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna venivano condotte le operazioni di manutenzione delle carrozze ferroviarie alcune delle cui componenti, per molti anni, e prima dell’entrata in vigore della Legge 257 del 1992, hanno previsto l’utilizzo di amianto.

Il minerale fu usato come materiale di coibentazione, prima per le condotte di vapore, poi soprattutto sulle superfici di rivestimento, su cui veniva applicato a spruzzo, in qualità friabile.

In conseguenza di ciò sono stati oggetto di possibile esposizione

  • meccanici;
  • tappezzieri;
  • verniciatori;
  • lamierai;
  • elettricisti;
  • falegnami;
  • pneumaticisti;
  • negli ultimi anni, avviate le operazioni di messa in sicurezza, anche gli addetti alla scoibentazione dell’amianto dalle carrozze.

I dati sulla mortalità

Lo studio ha analizzato la mortalità in una coorte di oltre 3000 lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni.

Gli autori hanno confrontato il numero di decessi osservati nella coorte rispetto al numero di quelli attesi nella popolazione normale. Si tratta del cosiddetto Rapporto  Standardizzato di Mortalità (SMR).

Una incremento statisticamente rilevante nella coorte è stato rilevato per i decessi causati da tumori maligni in generale ed in particolare per i tumori dell’apparato respiratorio.

Particolarmente rilevante l’incidenza di mortalità dovuta ad alcune delle patologie caratteristiche dell’esposizione professionale all’amianto:

Un eccesso di mortalità per tumore del polmone è stato riscontrato invece solo per falegnami, lamierai e pneumaticisti con una esposizione superiore ai 30 anni. Si tratta di dati analoghi a quelli di altri studi condotti per le Officine Grandi Riparazioni di Foligno e Verona.

Mortalità per tumore del polmone

Il dato non in eccesso di morti causate dal tumore del polmone sarebbe dovuto, secondo lo studio, soprattutto alle tipologie di amianto utilizzate alle Officine Grandi Riparazioni.

La letteratura scientifica ritiene infatti che gran parte dei tumori polmonari sia dovuta ad esposizione a crisotilo piuttosto che alla varietà di asbesto detta crocidolite.

Il crisotilo, alle OGR di Bologna, sarebbe stato usato soprattutto nei primi anni; successivamente avrebbe prevalso l’utilizzo del crocidolite (a spruzzo).

Lo studio sottolinea infine come gran parte dei decessi abbiano riguardato i lavoratori del settore produttivo e solo incidentalmente quelli del comparto amministrativo.

La latenza nell’insorgere della malattia è stata stimata in un range fra gli 11 ed i 50 anni, maggiore nel caso del mesotelioma pleurico piuttosto che nel tumore del polmone.

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Crediti: foto di Free-Photos su pixabay.com. Modificata (ritagliata). Concessa e ridistribuita con licenza CC0 Creative Commons. Immagine di repertorio.

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