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I ricercatori del Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center e del Bloomberg-Kimmel Institute for Cancer Immunotherapy presso la Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, hanno recentemente pubblicato, in collaborazione con altri medici e ricercatori statunitensi, sulla rivista Nature Medicine, i risultati di un trial clinico di fase II, denominato PrE0505, che ha testato l’efficacia di un farmaco immunoterapico combinato a chemioterapia standard su pazienti affetti da mesotelioma pleurico.

Lo studio ha riguardato 55 pazienti cui è stato somministrato in prima linea un anticorpo monoclonale (inibitore della proteina PD-L1) associato alla chemioterapia standard, usualmente utilizzata nel trattamento del mesotelioma pleurico maligno, per un massimo di sei cicli di terapia.
I risultati hanno fatto registrare una sopravvivenza media di 20.4 mesi contro una media che per la terapia ‘classica’ si attesta a circa 12 mesi. Per il tipo di mesotelioma più comune inoltre, quello epitelioide, la media di sopravvivenza è salita, per il campione di pazienti, a 24.3 mesi.
I ricercatori hanno anche osservato che le migliori risposte al trattamento le hanno avute quei pazienti nei quali la genomica tumorale registrava le maggiori mutazioni.
Questi dati dunque rafforzano ancora una volta il principio, già da tempo consolidato visti i benefici, della personalizzazione delle cure sulla base della caratterizzazione molecolare della malattia nei singoli pazienti nel trattamento del mesotelioma.
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