Aveva lavorato per circa 33 anni come manutentore, anche nella centrale termoelettrica di Gualdo Cattaneo, un lavoratore deceduto di mesotelioma pleurico nel 2018 per il cui caso il Tribunale di Roma ha condannato l’azienda a risarcire la vedova e le due figlie per una cifra di quasi 130mila euro cadauna.
Mesotelioma nelle centrali elettriche: un lavoratore deceduto di mesotelioma era venuto in contatto con l’amianto durante le attività nelle centrali di Serrazzano e Larderello. Leggi di più.L’uomo aveva 72 anni al momento del decesso. La diagnosi della malattia era arrivata nel 2017 dopo che che nel 2016 il lavoratore aveva avuto la prima avvisaglia poiché colpito da versamento pleurico.
Durante l’attività lavorativa aveva svolto le mansioni di manutentore delle linee elettriche e di officina meccanica, prima presso la centrale di Bastardo e poi in quella termoelettrica di Gualdo Cattaneo.
Secondo l’accusa i dipendenti, all’epoca dei fatti, non sarebbero stati dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) né sarebbero stati a conoscenza della nocività dell’eventuale inalazione delle fibre di asbesto aero-disperse nei locali.
L’amianto infatti sarebbe stato usato come coibentante in paratie, lamiere e ad isolamento di valvole e tubi ad alta temperatura.
Le fibre avrebbero inoltre potuto essere presenti sulle tute da lavoro che gli operai portavano a lavare a casa, mettendo a rischio anche la salute dei familiari.
L’azienda si è riservata di ricorrere in appello avverso a questa sentenza di primo grado.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da diverse testate giornalistiche online. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare gli articoli della redazione di umbria24.it e di quella di today.it, entrambi del 30 gennaio 2024.
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