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Esposizione ad antineoplastici e malattie professionali nel settore sanitario

Ultimo aggiornamento di Redazione il

Recentemente Inail ha pubblicato il fact sheet “Esposizione occupazionale a farmaci antineoplastici nel settore sanitario” con un aggiornamento sui rischi ed una panoramica sulla normativa esistente a tutela degli operatori del settore, preparatori e/o somministratori del personale medico ed infermieristico.

I farmaci antineoplastici ed il loro utilizzo nella sanità

Sono circa 100 i farmaci antineoplastici utilizzati nel settore sanitario a fini curativi per il trattamento di patologie non solo tumorali.

Gli antiblastici (o antineoplastici) sono infatti ormai utilizzati, oltre che per le patologie oncologiche, anche per malattie quali l’artrite reumatoide, la nefrite, la sclerosi multipla ed il lupus eritematoso.

Di conseguenza un’esposizione occupazionale può verificarsi anche a discapito di operatori sanitari operanti nei settori della dermatologia, della nefrologia, dell’immunologia o della reumatologia.

Farmaci antiblastici o antineoplastici

Il personale sanitario ancora oggi potenzialmente esposto agli effetti cancerogeni di alcuni antineoplastici:

  • gli addetti delle farmacie oncologiche (tecnici di laboratorio e infermieri) durante le operazioni di preparazione delle miscele;
  • il personale infermieristico durante la somministrazione dei farmaci in day hospital;
  • gli addetti allo smaltimento dei rifiuti.

L’esposizione può avvenire per

  • ingestione;
  • inalazione;
  • contatto.

Nonostante l’introduzione di sempre più sofisticate tecnologie e procedure per la prevenzione del rischio di esposizione ai farmaci antiblastici (isolatori, sistemi automatizzati e chiusi di trasferimento dei farmaci) alcuni studi dimostrano che tale rischio ancora esiste, in particolare all’interno delle UFA (Unità Farmaci Antiblastici).

Le UFA sono le unità che riforniscono i centri oncologici, adibite alla preparazione ed alla fornitura dei  farmaci per le circa 20.000 preparazioni che avvengono annualmente in Italia.

Recenti ricerche di biomonitoraggio hanno inoltre accertato effetti di tipo genotossico (danno al DNA) fra i lavoratori addetti alla somministrazione degli antineoplastici.

Le malattie professionali collegabili all’esposizione ad antiblastici o antineoplastici

Le patologie collegate dalla letteratura scientifica ed epidemiologica all’esposizione ad antineoplastici sono:

  • alcuni tipi di tumore, in particolare la leucemia mieloide acuta;
  • aumentato rischio di aborto;
  • problemi di fertilità;
  • patologie cutanee.

La normativa di riferimento sulla prevenzione del rischio di esposizione a farmaci antineoplastici (antiblastici) in Italia

Risale al 1995 in Italia il primo documento di consenso dell’Ispesl ‘Prevenzione dei rischi da esposizione a chemioterapici antiblastici’.

L’informativa fu propedeutica alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del ‘Documento di Linee guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario’, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni (G. U. n. 236 del 7 ottobre 1999).

Aggiornamenti e indicazioni attuative sono in seguito state pubblicate dall’Ispesl nel maggio 2010 con ‘Le indicazioni per la tutela dell’operatore sanitario per il rischio di esposizione ad antiblastici’.

Altri riferimenti normativi

  • Raccomandazione del Ministero della Salute n. 14, ottobre 2012: ‘Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici’ per l’introduzione di procedure informatiche dalla preparazione alla somministrazione a tutela degli operatori.
  • Documento Regione Emilia-Romagna, 2014: ‘Risk assessment nella manipolazione delle terapie oncoematologiche a base di anticorpi monoclonali’.
  • Decreto Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 10 giugno 2014: integra le malattie del sistema emolinfopoietico nella Lista II dei tumori professionali Inail (tumori a limitata probabilità di origine professionale).
  • Direttiva europea n. 130, 16 gennaio 2019: sottolinea l’importanza di tutelare i lavoratori esposti ad agenti cancerogeni o mutageni nella preparazione, somministrazione e smaltimento di medicinali pericolosi, fra cui i farmaci citostatici o citotossici.
  • Direttiva europea n. 983, 05 giugno 2019: valuta la possibilità di includere i farmaci citotossici fra i medicinali pericolosi contemplati nella Direttiva CE n. 37 del 2004.
  • Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute, 11 febbraio 2021:  recepisce nell’ordinamento italiano le Direttive UE n. 130/2019 e n. 983/2019.

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Crediti immagine: foto di Michal Jarmoluk da Pixabay. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Immagine di repertorio. Concessa in uso con licenza originaria.

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