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Un recente studio dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara ha individuato una piccola molecola che circola nel sangue e che potrebbe costituire un aiuto per la diagnosi precoce di mesotelioma negli esposti all’amianto (lavoratori o persone venute a contatto con il materiale per rischio familiare e/o ambientale).
La molecola si chiama microRnr197-3p e aumenterebbe di circa il 40% nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico rispetto agli altri esposti alle fibre di asbesto.
Ricercatori dell’Università di Torino: due nuove molecole inibirebbero la crescita delle cellule tumorali nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno e potrebbero rafforzare le terapie standard. Leggi di più.In letteratura si stima che solo una percentuale compresa fra l’1 ed il 10% degli esposti sviluppi a distanza di anni il tumore della pleura (mesotelioma pleurico), la principale neoplasia polmonare correlata all’inalazione della fibra killer.
I risultati della ricerca, se ulteriormente confermati, potrebbero in futuro costituire un valido strumento nell’ambito della sorveglianza sanitaria in particolare degli ex lavoratori esposti ad amianto.
Poiché infatti le opzioni terapeutiche per il mesotelioma sono ancora limitate una diagnosi precoce può certamente rappresentare un beneficio per questi pazienti lasciando aperta una più ampia gamma di possibilità, presumibilmente precluse nel caso di una consueta diagnosi tardiva.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da alcune testate giornalistiche online. Per un approfondimento si leggano in particolare gli articoli della redazione di ferraratoday.it del 27 maggio 2023 e di lanuovaferrara.it del 2 giugno 2023.
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