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Confermata la condanna per decesso da mesotelioma: risarcimento ai familiari di un operaio elettricista

Ultimo aggiornamento di Redazione il

La Corte d’Appello di Firenze ha ribadito la sentenza di primo grado, stabilendo un risarcimento superiore al milione di euro per i familiari di un operaio elettricista, morto a causa di mesotelioma.

L’uomo, venuto a mancare a 77 anni, ha lavorato per vent’anni nelle centrali riunite di Livorno, subendo un’esposizione prolungata e senza protezioni adeguate a fibre e polveri di amianto.

Il processo e le circostanze dell’esposizione

Durante il processo, le testimonianze hanno rivelato gravi carenze nelle condizioni di sicurezza sul lavoro: il materiale isolante delle turbine si deteriorava facilmente, disperdendo particelle di amianto nell’aria, mentre i lavoratori operavano senza maschere protettive e senza un sistema di aerazione efficace.

L’esposizione costante ha portato allo sviluppo della patologia letale, il mesotelioma, un tumore maligno strettamente legato all’inalazione di fibre di amianto.

L’amianto nelle centrali elettriche

Le centrali elettriche, specialmente quelle costruite nel secolo scorso, hanno fatto ampio uso dell’amianto per l’isolamento degli impianti, esponendo i lavoratori a rischi elevati.

Il caso, relativo a un’ex centrale per la produzione di energia elettrica a Livorno, situata alle nei pressi del porto industriale della città, si inserisce in un problema più ampio di esposizione all’amianto in Italia, uno dei paesi fanalino di coda in europa per questa problematica, con un numero elevato di malattie professionali connesse a questo materiale, impiegato diffusamente fino alla sua messa al bando nel 1992.

Secondo il VII Rapporto ReNaM (Registro Nazionale Mesoteliomi), il settore della produzione di energia elettrica ha riportato circa 367 decessi per mesotelioma dovuti all’esposizione all’amianto.

Nonostante la crescente consapevolezza dei pericoli di questo materiale, molte famiglie delle vittime sono ancora costrette ad affrontare lunghe e complesse battaglie legali per ottenere giustizia e un adeguato risarcimento.

Numero di casi di mesotelioma certo, probabile o possibile segnalati al ReNaM per settore di attività fra il 1993 ed il 2018

Usa il pulsante in alto a destra per copiare il codice di embed e utilizza liberamente il grafico sul tuo sito web! Infografica a cura di Risarcimento Malattie Professionali. Fonte dei dati: VII Rapporto ReNaM a cura di Inail, dicembre 2021, rilevazione 1993-2018.

I settori di attività maggiormente coinvolti, stimati su un totale di 22.091 casi, sono

  • edilizia: 16.2% del totale della casistica (3.574 casi)
  • metalmeccanica: 8.8% (1.944 casi)
  • attività dei cantieri navali sia di costruzione che di riparazione e manutenzione: 7.4% (1.622 casi)
  • settore tessile: 6.3% (1.401 casi)
  • attività di fabbricazione di prodotti in metallo: 5.7% (1.251 casi)
  • produzione, riparazione e manutenzione degli autoveicoli (e motoveicoli): 4.7% (1.039 casi)
  • difesa militare: 4.4% (982 casi)
  • metallurgia: 4% (884 casi)
  • trasporti terrestri e aerei: 3.9% (852 casi)
  • industria chimica e delle materie plastiche: 3.3% (727 casi)
  • rotabili ferroviari: 3.2% (696 casi)
  • industria del cemento-amianto: 3% (673 casi)
  • zuccherifici e altre industrie alimentari: 2.9% (639 casi)
  • commercio all’ingrosso e al dettaglio: 2.7% (588 casi)
  • sanità e servizi sociali: 2% (449 casi)
  • trasporti marittimi: 2% (447 casi)
  • agricoltura e allevamento: 1.9% (423 casi)
  • altre industrie manifatturiere (mobili, gioielli, ecc.): 1.9% (414 casi)
  • produzione di energia elettrica e gas: 1.7% (367 casi)
  • movimentazione merci nei porti: 1.5% (341 casi)
  • settore minerali non metalliferi: 1.4% (303 casi)
  • industria della gomma: 1.3% (291 casi)
  • industria del vetro e della ceramica: 1.3% (296 casi)
  • pubblica amministrazione: 1.1% (250 casi)
  • estrazione e nelle raffinerie di petrolio: 1% (229 casi)
  • settore confezione di articoli di vestiario (abbigliamento): 1% (225 casi)
  • industria della carta ed editoria: 0.9% (201 casi)
  • industria del legno e prodotti: 0.6% (125 casi)
  • istruzione: 0.5% (121 casi)
  • alberghi, bar e ristoranti: 0.5% (120 casi)
  • banche, poste e assicurazioni: 0.5% (113 casi)
  • estrazione di minerali: 0.5% (101 casi)
  • industria conciaria, fabbricazione articoli in pelle e pelliccia: 0.4% (96 casi)
  • recupero e riciclaggio: 0.2% (41 casi)
  • industria della pesca: 0.2% (34 casi)
  • industria del tabacco: 0.1% (33 casi)

Fonti e rassegna stampa

La notizia è stata diffusa da numerosi portali di notizie online. Per un approfondimento si consiglia di leggere in particolare l’articolo di E. B. della redazione su agrtv.it e l’articolo della redazione di firenzepost.it, entrambi del 20 febbraio 2025.

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Crediti immagine: foto di Los Muertos Crew da Pexels. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria Pexels.

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