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Aviere missilistico deceduto di mesotelioma pleurico. Fu vittima del dovere

Ultimo aggiornamento di Redazione il

L’aviere missilistico dell’Aeronautica Militare era deceduto a Rozzano nel 2012, all’età di 67 anni, a causa di un mesotelioma pleurico. L’uomo aveva prestato servizio dal marzo 1965 all’aprile del 1966. In data 9 marzo la Corte d’Appello di Milano lo ha riconosciuto vittima del dovere stabilendo il nesso di causa fra patologia e servizio svolto.

Dopo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Pavia, che aveva rigettato il risarcimento per mancanza di prove certe, è arrivata da parte della Corte d’Appello di Milano la sentenza che quantifica il danno di natura previdenziale in circa 500mila euro che andranno a beneficio della vedova.

Seguiranno probabilmente da parte della famiglia, la vedova e i due figli, le azioni contro il Ministero per il riconoscimento del risarcimento del danno biologico e quello da perdita parentale.

L’aviere missilistico aveva svolto il servizio di addestramento a Cuneo per poi passare alla Prima Aerobrigata di Padova e infine alla base missilistica di Cordovado. Il militare era stato impiegato nell’area adibita agli apparati missilistici e di lancio. Durante tale servizio sarebbe stato esposto alle polveri di amianto, materiale utilizzato sulle strutture come coibentante ed insonorizzante. Nella base è stata inoltre accertata la presenza di eternit a copertura degli edifici.

Casi di mesotelioma professionale nel comparto della difesa militare nel VII Rapporto ReNaM (Registro Nazionale dei Mesoteliomi)

Nel VII Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi, pubblicato nel 2021 a cura del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale dell’Inail, sul totale dei mesoteliomi registrati in Italia con esposizioni professionali definite nei casi di MM certo, probabile o possibile, la difesa militare rappresenta il 4.4% (982 casi) dei 22.091 casi di mesotelioma totali.

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Il trend dei casi è stato sempre in aumento dai 45 casi del quadriennio 1993-1996 fino ai 212 casi del quadriennio 2013-2016, mentre nel biennio 2017-2018 si sono registrati nella categoria 90 casi di mesotelioma.

Il personale militare (di carriera o di leva) addetto alla manutenzione meccanica degli autoveicoli, in particolare dei freni, compresi quelli di mezzi corazzati e con armamenti a bordo, degli aeromobili, delle navi e più marginalmente dei sommergibili possono aver operato direttamente su materiali contenenti amianto (apparati frenanti, pannelli, cartoni e corde utilizzati a scopo isolante su divisori, tubazioni e parti di motore, guarnizioni e rivestimenti a spruzzo), se del caso in spazi con nati. Un’esposizione ambientale ha potuto interessare il personale di bordo delle navi […] Infine guanti e coperte d’amianto sono stati in dotazione al personale militare per la protezione durante la ricarica delle armi e l’uso di armamenti su mezzi mobili. [dal VII Rapporto ReNaM, pag. 150, “Categoria 35. DIFESA MILITARE”].

Difesa militare: mansioni a rischio nel VII Rapporto ReNaM

Grafico a barre delle mansioni più a rischio per quanto riguarda l’esposizione ad amianto e il mesotelioma nella categoria difesa militare secondo i dati del VII Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi:

Usa il pulsante in alto a destra per copiare il codice di embed e utilizza liberamente il grafico sul tuo sito web! Infografica a cura di Risarcimento Malattie Professionali. Fonte dei dati: VII Rapporto ReNaM a cura di Inail, dicembre 2021, rilevazione 1993-2018.
  • Forze armate: 454 casi
  • Motorista navale: 48 casi
  • Fuochista navale: 37 casi
  • Marinai di coperta: 37 casi
  • Elettricista di bordo: 25 casi
  • Macchinista navale: 23 casi
  • Meccanico manutentore: 14 casi
  • Autista: 12 casi
  • Meccanico di bordo: 12 casi
  • Marinai di coperta e lavoratori assimilati: 11 casi
  • Membri dei corpi armati dello stato: 11 casi
  • Meccanico riparatore d’auto: 9 casi
  • Conduttore di caldaie e turbine a vapore su navi: 8 casi
  • Direttore di macchina (navale): 8 casi
  • Marittimo: 8 casi
  • Motocarrista: 8 casi
  • Altri marinai di coperta e lavoratori assimilati: 7 casi
  • Elettricista: 7 casi
  • Operatore di caldaie a vapore navali: 7 casi
  • Aggiustatore meccanico: 6 casi
  • Guardia marina: 6 casi
  • Magazziniere: 6 casi
  • Meccanico motorista: 6 casi
  • Carabiniere: 5 casi
  • Carpentiere in ferro: 5 casi
  • Conduttori di caldaie a vapore e di motori termici in impianti industriali: 5 casi
  • Riparatore di autoveicoli: 5 casi
  • Segnalatore marittimo: 5 casi
  • Tecnico di radar: 5 casi
  • Ufficiale di macchina (marina mercantile): 5 casi

Fonti e rassegna stampa

La notizia è stata diffusa da numerosi portali di notizie online. Per un approfondimento si leggano in particolare gli articoli della redazione di Il Giorno e di F. Q. su ilfattoquotidiano.it del 9 marzo 2023.

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Crediti immagine: foto di Mikhail Nilov da Pixabay. Modificata (ritagliata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria.

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