Erano circa una quindicina gli ex dipendenti Fiat, Alfa e Lancia deceduti di malattie da asbesto per presunta esposizione ad amianto sul luogo di lavoro.
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Sono molti i processi penali conclusi ed ancora in corso per rendere giustizia a quei lavoratori che siano stati esposti all’amianto sul luogo di lavoro.
Prima della Legge 257 del 1992 infatti l’amianto non era ancora stato bandito in Italia ed era utilizzato come coibentante in molti settori dell’industria, nonché nei trasporti e nell’edilizia pubblica e privata.
Tuttavia la notorietà della pericolosità dell’asbesto è nota in Italia almeno a partire dal secondo dopoguerra.
L’amianto infatti causa malattie a lunghissima latenza quali il mesotelioma, il tumore del polmone, l’asbestosi.
Le responsabilità penali, da attribuire oltre ogni ragionevole dubbio, vanno fatte risalire all’obbligo da parte del datore di lavoro della predisposizione di adeguate misure di sicurezza e prevenzione utili ad evitare tale rischio.
Tale responsabilità è certo di non facile accertamento per diversi motivi:
- poter stabilire il momento esatto di innesco della malattia a lunga latenza;
- l’accertamento delle circostanze dell’esposizione colosa o dolosa del lavoratore all’amianto a distanza di molti anni dai fatti;
- la multifattorialità di alcune delle patologie correlate (si pensi al tabagismo nel caso del tumore del polmone).
Iniziato a Venezia il processo penale sulla presenza di amianto e le morti per mesotelioma pleurico alla centrale termoelettrica di Fusina, nel veneziano, contro l'ex direttore.
La Cassazione ha respinto il ricorso di un ex Direttore dello stabilimento Fincantieri di Palermo. Confermata la condanna per l'omicidio colposo di lavoratori esposti a polveri e fibre di amianto.
La Corte di Appello di Milano ha confermato l'assoluzione di primo grado degli ex vertici e manager di Fiat, Alfa Romeo e Lancia per le morti da amianto all'Alfa di Arese.
La IV Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha rinviato alla Corte di Appello di Lecce la sentenza di condanna per le morti da amianto per alcuni dei vertici della ex Italsider, poi ILVA, di Taranto.
Processo Eternit Bis: condanna in primo grado per il patron della Eternit di Casale Monferrato nel processo per due morti per malattie da amianto allo stabilimento Eternit di Cavagnolo.
Si succedono in Tribunale le testimonianze di lavoratori, periti e altri testimoni nel procedimento ai manager della Raffineria di Gela per le esposizioni ad amianto.
Depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato l'assoluzione in Appello degli Ammiragli della Marina Militare. Nuovo rinvio nel Processo "Marina Uno".
"Il fatto non sussiste". Assolto l'unico imputato per le esposizioni all'amianto nello zuccherificio Eridania di Russi, in provincia di Ravenna.
La Corte di Appello di Torino ha assolto gli imputati per le morti e le malattie da amianto nel processo della Montefibre Bis di Verbania Pallanza.
Assolti "perché il fatto non sussiste" dal Tribunale di Padova gli ammiragli imputati nel processo per le morti da amianto sulle navi della Marina Militare.
Assoluzione in Appello per gli imputati delle morti e lesioni per colposa esposizione all'amianto degli ex lavoratori dell'azienda eporediese. La Procura di Torino ricorrerà in Cassazione.