L’identificazione e l’analisi dei composti organici volatili presenti nell’aria emessa attraverso il respiro dai pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno potrebbero rappresentare una nuova modalità di screening e prognosi per questa malattia.
È quanto emerge da una ricerca presentata alla 2023 World Conference on Lung Cancer dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) a Singapore.
La malattia dell’amianto: il mesotelioma pleurico maligno: si tratta di una patologia sovente di origine professionale che può insorgere a distanza di decenni dall’esposizione. Tutto quanto c’è da sapere. Leggi di più.Il mesotelioma pleurico maligno è una neoplasia correlata all’esposizione professionale e non professionale all’amianto con opzioni di trattamento limitate e prognosi purtroppo infausta nella maggior parte dei casi.
Al fine di migliorare l’esito dei trattamenti e personalizzare le terapie per ciascun paziente, una delle finalità della ricerca è la messa a punto di modelli predittivi che suggeriscano il possibile decorso della malattia.
Recentemente, si sono rivelati promettenti i composti organici volatili (COV) presenti nell’aria esalata dai pazienti come potenziali indicatori non invasivi per il mesotelioma pleurico.
Lo studio sui modelli predittivi per la prognosi del mesotelioma pleurico maligno
I ricercatori dell’Università di Anversa in Belgio, autori dello studio, hanno verificato se l’analisi dell’aria esalata potesse distinguere tra pazienti che rispondono al trattamento e quelli che non rispondono e anticipare gli esiti del trattamento utilizzando i COV come biomarcatori predittivi.
Gli studiosi hanno hanno sottoposto 13 pazienti a tomografie computerizzate prima del trattamento e ogni tre mesi successivi al trattamento. Le risposte al trattamento sono state valutate come “stabilizzate” (SD) o “progressive” (PD) in base ai criteri mRECIST (ovvero una metodologia che misura e valuta le dimensioni dei tumori solidi e l’efficacia del trattamento in base a queste misurazioni).
In ciascun momento, sono stati raccolti campioni di aria esalata dai pazienti e campioni ed effettuata poi una analisi matematica al fine di differenziare tra i pazienti che rispondono al trattamento e quelli che non rispondono. Inoltre, è stato creato un modello predittivo per prevedere gli esiti del trattamento basandosi sui campioni di aria prelevati.
Lo studio ha dimostrato un’accuratezza dell’89% nel distinguere tra pazienti SD (stabili) e PD (con progressione di malattia) durante il follow-up e la stessa accuratezza nel predire l’esito del trattamento. Ciò dimostrerebbe che i biomarcatori predittivi utilizzati (COV) siano invarianti al trattamento e invece connessi al micro-ambiente tumorale.
Infine i ricercatori sottolineano come per convalidare ulteriormente l’utilità del profilo COV siano necessarie sperimentazioni su popolazioni più ampie, e che una personalizzazione del profilo di COV per ciascun trattamento potrebbe contribuire a prevedere quali pazienti siano più inclini a beneficiare di terapie specifiche, portando in ultima analisi a miglioramenti nei protocolli di trattamento complessivo per il mesotelioma pleurico maligno.
Fonti e rassegna stampa
La notizia è stata diffusa da numerosi portali di notizie online. Per un approfondimento si rimanda a titolo di esempio all’articolo della redazione di dirittoallasalute.net del 14 settembre 2023 ed alla pubblicazione dei ricercatori dell’Università di Anversa: K. Lamote, E. Heirwegh, E. Schillebeeckx, E. Janssens, V. Surmont, K. Nackaerts, E. Marcq>, J.P. van Meerbeeck; Treatment Response in Malignant Pleural Mesothelioma Patients Can Be Predicted by Exhaled Breath Analysis. 2023 World Conference on Lung Cancer, Sessione EP14.01-02.
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