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Amianto all’Arsenale Militare. Risarcimento alla famiglia di un ex operaio

Aveva lavorato come dipendente civile presso l’Arsenale Militare di La Spezia dal 1958 al 1994 svolgendo le proprie mansioni in un ambiente, secondo quanto ricostruito in sentenza, contaminato da amianto e senza la dotazione di adeguati sistemi di protezione individuale (DPI).

Nel 2016 aveva contratto un mesotelioma pleurico, la malattia correlata all’esposizione all’asbesto,  che può insorgere anche a distanza di decine di anni (latenza); patologia che in breve tempo l’avrebbe condotto alla morte.

Il giudice della seconda sezione civile del Tribunale di La Spezia ha dunque stabilito la condanna del Ministero, in primo grado, al risarcimento del danno iure proprio (il danno per la sofferenza patita) alla famiglia: la vedova, i due figli e anche il nipote, in ragione del rapporto di frequentazione dimostrato in Tribunale fra l’uomo e il ragazzo.

Il caso era stato registrato nel ReNaM (Registro Nazionale dei Mesoteliomi) e già sia il COR (Centro Operativo Regionale) che Inail ne avevano riconosciuto l’origine professionale.

Alla famiglia il Tribunale ha riconosciuto complessivamente un risarcimento di circa 700mila euro.

Fonti e rassegna stampa

La notizia è stata diffusa da alcune testate giornalistiche online.  Per un approfondimento si possono leggere in particolare l’articolo della redazione di la Repubblica di Genova del 20 luglio 2023 e della redazione di sky tg24 del 21 luglio 2023.

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Crediti immagine di copertina dell’articolo: immagine di EKATERINA BOLOVTSOVA da Pexels. Modificata (ritagliata, degradata e ridimensionata). Concessa in uso con licenza originaria Pexels. Immagine di repertorio non attinente agli argomenti trattati nell’articolo.

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